L’immortale Tom Cruise e tutti i film di Mission: Impossible (ri)tornano in streaming

Un canale tutto dedicato all'agente Ethan Hunt e alle sue imprese impossibili. Su Sky c'è la saga di successo di Tom Cruise in vista del capitolo numero 7 (in arrivo al cinema)

L’immortale Tom Cruise e tutti i film di Mission: Impossible (ri)tornano in streaming

Oggi non è affatto facile trovare una saga cinematografica che possa unire il successo del pubblico e il "rispetto" da parte della critica. L’effetto si è un po' sgonfiato nel corso degli anni, infatti, sono pochi i franchise che stanno funzionando nel contesto cinematografico contemporaneo. Persino le saghe dei super-eroi stanno soffrendo di fronte a storie sciatte e poco appetibili con i gusti del pubblico. Ma c’è un brand che, da quel che sembra, non conosce crisi. Stiamo parlando del franchise (multi-milionario) di Mission: Impossible. Il primo film risale al 1996, l’ultimo (almeno in ordine di produzione) arriva nelle sale il 12 luglio a 3 anni di distanza dal precedente lavoro. Il capitolo numero 7 (ma un ottavo è stato già confermato) conferma la forza di una saga capace di re-inventarsi, di spingersi oltre senza mai perdere il suo cuore. E per festeggiare il ritorno al cinema di Tom Cruise e del "suo" Ethan Hunt nel nuovo film di Mission: Impossible, Sky festeggia la saga spionistica di ultima generazione con un canale a tema. Su Sky Cinema Collection (canale 303), da sabato 8 a domenica 16 luglio, arriva SKY CINEMA TOM CRUISE MISSION: IMPOSSIBLE, un canale interamente dedicato ai sei capitoli della saga campioni d’incassi.

Disponibili anche in streaming su Now e Sky Ondemand, questa è una ghiotta occasione per rivedere tutti i film della serie, dal primo fino al sesto, così da prepararsi alla visione di Dead Reckoning – Parte uno che arriva in pompa magna nei cinema dopo diversi problemi durante le riprese. 6 film che hanno lasciato un segno, capaci di essere sia uno scanzonato action drama che un racconto spionistico al limite dell’assurdo che, però, riflette sulle paure e deliri del nostro tempo. Ma, a un plot che non smette mai di sorprendere, c’è il fascino e la bravura di Tom Cruise che ha prestato il volto all’indomito Ethan Hunt. A 27 anni dal primo lungimirante capitolo di Mission: Impossible cosa resta della famosa saga cinematografica? La voglia di divertire e di divertirsi.

Quando Brian De Palma ha riscritto le regole dello spy-drama

Elitario, machiavellico, complesso, dai risvolti imprevedibili. Così uno dei registi più celebri della New Hollywood si è approcciato allo storico brand di Mission: Impossible che in tv, tra gli anni ‘60 e ’80, ha catalizzato l’attenzione del pubblico. Nel suo primo adattamento per il grande schermo, Brian De Palma sceglie un giovane Tom Cruise per costruire un drama spionistico di alto livello, più vicino al mito di James Bond, ma che guarda al futuro dello stesso genere. In mondo di spie, di giochi pericolosi e patti scellerati, la storia si focalizza su Ethan Hunt, membro della IMF (Impossible Mission Force), una sezione segreta della CIA che è incaricata di svolgere le missioni più delicate e pericolose. Il team di Hunt, guidato dall'esperto Jim Phelps, è in missione a Praga per impedire a un terrorista russo di rubare la lista degli agenti CIA sotto copertura e venderla a un trafficante d'armi. Ciò che viene proposto è un film di ottima fattura che convince sia per una sceneggiatura di ferro che per un cast valido e omogeneo. Quando è arrivato nelle sale fu un grande successo al botteghino. All'indomani della sua uscita incassò ben 11,8 milioni di dollari, superando il record di Terminator 2 - Il giorno del giudizio. Questo successo – insperato – ha scatenato la febbre da sequel.

…Ma con il secondo capitolo si cambia registro

Per scoprire la nuova Mission: Impossible di Ethan Hunt bisogna aspettare l’estate del 2000 e il regista John Woo, che ha preso le redini del franchise dopo Brian De Palma. Da questa pellicola, Tom Cruise veste sia il ruolo di attore protagonista che di produttore e la saga, pur conservando i suoi stilemi più particolari, cambia registro. Con una trama più fruibile e con scene più action – che ricordano quelle di Matrix -, il regista cinese, celebre per aver diretto Face/off, trasforma Mission: Impossibile in una vera e propria macchina macina-soldi, stigmatizzando il mito dell’agente Hunt nell’immaginario comune. Per Mission: Impossible 2 (e per i successivi), Tom Cruise non volle controfigure durante le riprese. Nemmeno nelle scene più pericolose, come quella iniziale su una parete rocciosa nello Utah, nella quale però fu usata una invisibile imbragatura di protezione. L’attore per il sequel fu pagato molto poco rispetto al precedente film, riservandosi una percentuale sugli incassi.

Una saga cinematografica che ama l’Italia

Tra le scene di azioni più sfrenate, il nostro Paese ha quasi sempre fatto da sfondo alle storie al limite dell’assurdo della squadra dell’agente Hunt. Ad esempio, nel terzo capitolo della saga, il primo e unico diretto da JJ Abrams, una scena è stata girata nella città di Caserta, nella Reggia vanvitelliana, dove la dimora del Re è stata protagonista di un inseguimento ad alto tasso adrenalinico. Nonostante ciò, il film diretto da Abrams, che conserva molto il suo stile da sceneggiatore televisivo, è stato criticato dalla stampa di settore perché, secondo alcuni, non sarebbe in linea con l’anima di Mission: Impossibile. Le bellezze dell’Italia sono molto amate all’estero e il franchise è tornato più spesso nel nostro paese. Dopo il terzo capitolo, tutta la parte centrare del settimo film (in arrivo nei cinema dal 12 luglio) è stato girato sia a Roma che a Venezia. La capitale è stata scelta poi per l’anteprima in pompa magna e aperta al pubblico in Piazza di Spagna.

Tom Cruise l’unico che può "indossare" i panni di Ethan Hunt

Ha appena 61 anni ma conserva ancora il fascino di un attore giovane e che ha voglia di esplorare nuovi orizzonti professionali. Nel corso della sua carriera, costellata di grandi successi, Tom Cruise ha cambiato molti ruoli, ma resta indimenticato per essere stato il Maverick in Top Gun come quello di Joseph Donnelly in Cuori Ribelli, ma la sua carriera è così lunga che è impossibile menzionare tutti i suoi film. Recitare nella saga spy-action di successo non ha fatto altro che accrescere il suo successo e il valore come attore versatile e capace sempre di re-inventarsi. Anche se il franchise si è evoluto un po' secondo i gusti del pubblico e ha rincorso le mode del momento, resta tale grazie all’appeal di Cruise che nel ruolo di Ethan Hunt ha permesso alla saga di brillare. Rappresenta una sorta di super-eroe che vince sui cattivi grazie alla sua ironia e alla sua caparbietà.

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Prima della saga c’era la serie anni ’60

È del 1966 la prima puntata, trasmessa in America sul network della CBS, di Mission: Impossible. La serie è andata avanti per 7 stagioni fino alla sua naturale conclusione. Negli anni ’80, con il titolo di Il ritorno di Mission: Impossible è stato realizzato anche un breve sequel alla serie che ha riportato in tv il mitico Steven Hill nel ruolo di Dave Briggs, capo della sezione Impossible Mission Force. In Italia la serie è arrivata solo negli anni ’70 ma non sono stati trasmessi tutti gli episodi, entrando nell’immaginario grazie alle sue storie intriganti e alla sigla firmata da Lalo Schifrin, che è stata più volte campionata. L’ultima risale alla hit dei Limp Bizikt che ha utilizzato la canzone per la colonna sonora del terzo film.

Cosa c’è da aspettarsi sul nuovo capitolo

Gli effetti del tempo cominciano a farsi sentire anche in Mission: Impossible, almeno dalle prime indiscrezioni e dalle prime reazioni della stampa. La saga, però, resta ancora una gioia per gli occhi e per il cuore, capace di riflettere sui cambiamenti sociali e politici (a livello internazionale) di cui siamo stati i protagonisti. Il film ha avuto molti problemi durante le riprese.

Bloccato più volte a casa della pandemia – poche settimane prima del lockdown erano iniziate in Italia le riprese -, ha avuto una produzione molto travagliata a causa dei continui ritardi e degli alti costi. Tanto è vero che il capitolo 8 non è stato girato insieme al settimo. Alcune scene sono state girare anche al Policlinico Gemelli di Roma, ma l’emergenza sanitaria ha creato non pochi mal di pancia.

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