L'ora più buia, le differenze tra la realtà e il film su Winston Churchill

L'ora più buia è il film che vuole raccontare uno dei momenti più importanti e oscuri nella carriera di Winston Churchill durante la Seconda Guerra Mondiale: ma non tutto quello che è raccontato nel film corrisponde a verità

L'ora più buia, le differenze tra la realtà e il film su Winston Churchill

L'ora più buia è il film del 2017 diretto da Joe Wright che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. Si tratta di una pellicola che - come ha fatto anche la serie The Crown - vuol porre l'accento su alcune delle pagine più oscure e/o problematiche della Gran Bretagna, quando il Regno Unito si è visto costretto ad affrontare sfide impensabili. Nello specifico, L'ora più buia si concentra sul personaggio di Winston Churchill e del suo impegno durante la Seconda Guerra Mondiale.

L'ora più buia, la trama

Per Winston Churchill (Gary Oldman), il 1940 è un anno non solo difficile, ma anche decisivo. Mentre in Europa echeggiano i riverberi del secondo conflitto mondiale, l'uomo deve decidere se firmare un trattato di pace con la Germania nazista del Terzo Reich oppure rifiutare questa sorta di "patteggiamento" con Hitler e continuare una guerra che all'Inghilterra richiederebbe il dispiegamento delle truppe a difesa dei paesi alleati alla nazione. Churchill si trova così all'interno di una morsa che vede da una parte il popolo impreparato e stanco e dall'altro re Giorgio VI (Ben Mendelsohn) e il ministro degli esteri Lord Halifax (Stephen Dillane) che gli remano contro. A cercare di consigliarlo nella decisione che potrebbe cambiare non solo la sua vita ma anche il destino di un'intera nazione ci sarà la moglie Clementine (Kristin Scott Thomas) e la giovane assistente Elizabeth Nel (Lily James), che faranno davvero la differenza per il potente uomo politico.

Tra realtà e finzione

Come spesso accade in film biografici incentrati su grandi personaggi che hanno fatto la storia, anche L'ora più buia è una pellicola con una certa pretesa di verosimiglianza e aderenza alla realtà storica. Lo dimostra, ad esempio, il grande lavoro fatto da Gary Oldman e riportato da Coming Soon nel trasformarsi nel protagonista del film. L'attore, tra gli interpreti più amati e talentuosi del panorama hollywoodiano, ha passato un anno a studiare dettagliatamente i movimenti, i gesti e la voce di Churchill per essere il più credibile possibile. Arrivò addirittura a fumare sigari ogni giorno, per un costo complessivo di oltre trentatremila dollari. Tuttavia, come spesso accade, quando Hollywood decide di portare sul grande schermo delle storie vere, il pericolo è sempre quello di romanticizzare alcune situazioni o di prendersi delle libertà narrative per coinvolgere il pubblico. Ad esempio, come riporta il sito della BBC, molti detrattori della pellicola additano con malcelato astio la scena del film in cui Churchill si trova sulla metropolitana di Londra e comincia a chiedere ai viaggiatori - dunque alla vox populi - se sia il caso di accettare il patto con la Germania o se sia meglio continuare la guerra, iniziando dal salvataggio delle truppe di Dunkirk.

Questo fatto non è mai accaduto e per molti è il segno di come il cinema e stelle e strisce inventi dal nulla dei momenti per dare più peso emotivo a momenti cardine della Storia. Secondo l'Atlantic, poi, L'ora più buia ha dei problemi nel creare il carattere di Churchill. Nel film viene mostrato come un uomo sulle soglie della terza età quasi alcolizzato, insicuro, disprezzato dal proprio partito. In realtà Churchill beveva un po' di whisky diluito con molta acqua e aveva un forte supporto dal partito laburista e conservatore, di cui nel film non si parla, proprio per farlo sembrare quasi una vittima del sistema, un Davide costretto a sfidare Golia. Soprattutto, però, nella crisi del 1940 Churchill entrò con la sicurezza di un uomo esperto di conflitti bellici, arrivando a ispirare il popolo britannico (e non viceversa, come invece si vede nel film). Di certo non è reale l'appello che Churchill fa nel discorso finale del film, quando nomina le persone del popolo che lo hanno aiutato a capire come affrontare la Seconda Guerra Mondiale.

Inoltre, secondo History vs Hollywood, il personaggio interpretato da Lily James è stato rimaneggiato. Stando a quanto si legge, infatti, Elizabeth Layton divenne segretaria di Churchill il 5 maggio 1941, ben un anno dopo i fatti raccontati nel film.

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