Cinema

Mission Impossible, Tom Cruise e quello spaventoso salto nel vuoto

Se c'è una cosa che non si può rimproverare a Tom Cruise è la sua dedizione al lavoro. Una dedizione che lo ha portato anche a gettarsi nel vuoto, da circa settemila metri d'altezza, come si vede in Mission Impossible - Fallout

Mission Impossible, Tom Cruise e quello spaventoso salto nel vuoto

Mission Impossible - Fallout è il sesto capitolo della saga cinematografica dedicata all'agente speciale Ethan Hunt che va in onda questa sera alle 21.23 su Italia 1. Come in quasi tutti gli episodi precedenti, anche questo è caratterizzato da una sequenza al cardiopalma, in cui Tom Cruise ha deciso di non far uso di stunt e di vivere sulla propria pelle scene pericolose, come il grande salto nel vuoto che caratterizza questo film.

Mission Impossible - Fallout, la trama

Uscito in sala nel 2018, Mission Impossible - Fallout si apre due anni dopo la cattura di Solomon Lane (Sean Harris) e la sconfitta del Sindacato, che ora vive solo come un agglomerato di piccoli gruppi terrotistici che si fanno chiamare gli Apostoli. Ethan Hunt (Tom Cruise) viene incaricato dalla IMF di intercettare e bloccare una vendita di plutonio illegale ai terroristi. Tuttavia, per assicurare la salvezza all'amico Luther (Ving Rhames), Ethan fallisce la missione e la pericolosa sostanza viene acquistata dagli Apostoli. Per cercare di risolvere la questione, Ethan viene affiancato dall'agente della divisione attività speciali della CIA August Walker (Henry Cavill), con il quale si infiltra in una festa privata a Parigi. Sarà l'inizio di una corsa rocambolesca verso la verità, dove tutti sono potenziali nemici. Ethan si troverà così a guardarsi le spalle non solo dai nemici che sta inseguendo, ma anche da molte forze dell'ordine, che lo vedono come una minaccia.

Il salto di Tom Cruise

Arrampicarsi sull'edificio più alto al mondo o rimanere in piedi sull'ala di un aeroplano in volo: queste sono solo alcune delle sfide che Tom Cruise ha voluto affrontare con le sue forze nella realizzazione dei vari capitoli di Mission Impossible. Al di là delle capacità istrioniche dell'attore di Top Gun: Maverick, ciò che si può riconoscere senza sforzo a Tom Cruise è la sua dedizione ai ruoli che interpreta, il suo coraggio nel non usare stunt per non imbrogliare il pubblico, mettendolo così nella condizione di riconoscere sempre il divo di Hollywood sullo schermo. Si tratta di una sorta di patto di trasparenza morale che l'attore fa con gli spettatori: il pubblico paga per vedere Tom Cruise ed egli non si tira mai indietro, nemmeno quando ci sono scene che potrebbero essere rischiose per la sua salvaguardia. Da questo punto di vista Mission Impossible - Fallout non fa eccezione. Una delle scene più iconiche di questo sesto capitolo è quella in cui Tom Cruise si getta da un aereo in volo in piena notte da un'altezza di 7620 metri: una scena che ormai è conosciuta con il nome di HALO Jump Scene e che dimostra ancora una volta quanto l'attore non conosca limiti, ma anche quanto sia meticoloso nella preparazione di sfide mai affrontate prima da un attore.

A raccontare la preparazione della scena è l'attore stesso in un'intervista sul dietro le quinte delle riprese riportata da Hollywood Streams. L'attore ha detto: "È una scena di cui abbiamo parlato molto e in molte occasioni ci era stato detto che quello che avevamo in mente era impossibile e che non sarebbe mai accaduto. [...] La scena aveva luogo di notte, il che significava che avevo una finestra di circa tre minuti per girare la scena all'interno dell'aereo e poi quella del salto, in cui dovevo tuffarmi e rimanere a una distanza di circa 91 centimetri dalle lenti che mi riprendevano." Le riprese di questa scene vennero fatte dall'operatore Craig O'Brien, che era stato addestrato proprio per non allontanarsi mai troppo da Tom Cruise e rimanere entro un perimetro di tre piedi che, tradotti in centimetri, sono circa un metro e mezzo. Una distanza davvero ravvicinata che, in caduta libera, richiedeva una grandissima concentrazione e un'altrettanta abilità nel sorreggere la macchina, fare le riprese senza avere uno schermo esterno per controllare la qualità dell'immagine e rimanere sempre vicino a Tom Cruise. Persino allontanarsi di un centimetro in più di quanto richiesto avrebbe potuto far saltare l'intera ripresa e mandare in fumo tutto il lavoro. Questa vicinanza forzata era dovuta alla necessità di mantenere tutta la scena a fuoco: sfida tutt'altro che semplice dal momento che nella realizzazione subentravano diversi elementi incogniti e mai stabili, come i cambimenti della luce, la profondità del campo e i movimenti dei corpi sospesi nel vuoto, che avrebbero potuto far "impazzire" la macchina da presa. La sfida era così pericolosa e folle che, secondo quanto si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, l'attore Simon Pegg era convinto che prima o poi, durante le prove, avrebbe assistito in diretta alla morte di Tom Cruise.

Sebbene la produzione abbia impiegato quasi un anno a mettere su carta la coreografia di questo stunt adrenalinico, Tom Cruise ha asserito che prima di arrivare nella zona di Abu Dhabi (dove la scena è stata girata), nessuno aveva idea di come fare le riprese, soprattutto considerando che l'aereo viaggiava a una velocità compresa tra i 257 e i 321 chilometri orari, comportando tantissime turbolenze che rendevano i movimenti e le riprese più difficili. Inoltre, proprio perché la scena aveva un tempo di tre minuti per essere girata, si poteva fare una ripresa al giorno e, per questo, si cercava di ottimizzare ogni ripresa sapendo che non ci sarebbe stato un retake. Per ovviare a tutte queste problematiche che avrebbero potuto rallentare i tempi di produzione e alzare i valori del budget, la scena del salto nel vuoto è stata l'ultima tra quelle calendarizzate, di modo che tutta la troupe tecnica fosse concentrata solo sulla realizzazione di questa sfida, per la quale Tom Cruise ha dovuto fare più di cento salti. Ma la soddisfazione che l'attore ha provato nel realizzare ciò che altri ritenevano impossibile è stata descritta dall'attore stesso che, nell'intervista già citata, ha detto: "Credo sia stata l'emozione più grandiosa mai provata. Penso che sia per questo che sono così dipendente dai film.

" Da questo punto di vista è quasi paradossale e comico pensare che Tom Cruise è uscito indenne da questa sfida per cui doveva prepararsi con cinque salti al giorno, ma, come si legge su IMDB, abbia finito col farsi male in un più canonico salto tra due palazzi che, in confronto a un salto nel vuoto capace di togliere il fiato, era quasi normale amministrazione.

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