
Si è spento a Roma, all’età di 77 anni, Roberto Russo, regista, sceneggiatore e fotografo, noto anche per essere stato il compagno di vita e marito di Monica Vitti. L’uomo era malato dal 2023 e da qualche tempo era ricoverato in una RSA della Capitale, dove è deceduto nella mattinata di ieri, intorno alle 9.30.
La cerimonia funebre si terrà martedì 23 settembre alle 10.30, presso la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma. Una data particolarmente significativa, poiché Russo avrebbe compiuto proprio quel giorno 78 anni.
Una vita accanto a Monica Vitti
Roberto Russo aveva sposato Monica Vitti nel 2000, dopo un lungo fidanzamento. I due erano una coppia molto riservata, ma profondamente legata: Russo è rimasto accanto all’attrice fino alla sua scomparsa, avvenuta il 2 febbraio 2022, dopo anni di malattia.
Carriera tra cinema, fotografia e musica
Nato nel 1946, Russo si è affermato nel mondo del cinema con l’opera prima “Flirt”, uscita nel 1983 e interpretata proprio da Monica Vitti. Il film gli valse il David di Donatello come miglior regista esordiente nel 1984. Successivamente diresse “Francesca è mia” (1986), anche questo con Vitti protagonista e sceneggiato in collaborazione con Vincenzo Cerami. Il film raccontava una storia d’amore ossessiva e distruttiva, confermando la sensibilità di Russo verso le dinamiche relazionali più complesse.
Particolarmente significativa anche la scelta musicale dei suoi film: per “Flirt”, affidò la colonna sonora a Francesco De Gregori, che compose il celebre mini-LP “La donna cannone”; per “Francesca è mia”, le musiche furono curate da Tullio De Piscopo.
Un addio discreto a un uomo riservato
La scomparsa di Roberto Russo chiude un capitolo importante della cultura italiana, legato non solo al cinema, ma anche a una delle storie d’amore più iconiche del nostro spettacolo.
Discreto, sensibile e sempre defilato rispetto ai riflettori, Russo ha vissuto gran parte della sua vita accanto a una delle attrici più amate dal pubblico italiano, scegliendo però di rimanere nell’ombra, con eleganza e rispetto.Con la sua morte, si spegne anche un pezzo della storia personale e artistica della grande Monica Vitti, di cui fu compagno, regista, confidente e custode silenzioso fino alla fine.