Stimatissimo Direttore, consentimi di brevemente ricordare fra Ginepro e cioè una fulgida figura di cappellano militare che fa onore alla Liguria di cui è figlio. Anche nell'auspicio che, ricorrendo l'anno prossimo il cinquantesimo della scomparsa, possa essere degnamente commemorato da Autorità civili, militari e religiose.
Antonio Conio nasce il 7 aprile 1903 a Pompeiana in provincia di Imperia. Durante gli studi universitari viene attratto dall'ideale francescano ed entra in convento assumendo il nome di uno dei primi seguaci del poverello di Assisi fra Ginepro. Assai consistente la sua produzione letteraria sempre incentrata su Dio, la Patria e la sua amatissima Liguria.
Godette della stima di poeti e scrittori di fama come Francesco Pastonchi, Angiolo Silvio Novaro e Filippo Tommaso Marinetti. Fu cappellano militare volontario in Etiopia, Francia ed Albania. Sul fronte albanese fra Ginepro fu fatto prigioniero dai greci quindi consegnato agli inglesi e da questi internato nei campi di concentramento indiani fino alla primavera 1943 quando fu rimpatriato in gravi condizioni di salute a seguito di uno scambio di prigionieri patrocinato dalla Croce Rossa.
Dopo il tradimento dell'8 settembre scelse di stare accanto ai soldati della Rsi che continuavano a battersi per l'Onore d'Italia e su incarico di Mussolini - che arrivò a confessare riavvicinandolo alla fede - si prodigò in Germania a favore dei prigionieri italiani. Davvero sacrificale il suo impegno tra le popolazioni afflitte dai bombardamenti alleati e dalle atrocità della guerra civile senza mai operare distinzioni di sorta. Essendosi reso reo di aver fatto il cappellano dalla parte dei vinti fu costretto a subire nel 1945 la prigionia nel carcere genovese di Marassi ove portò conforto sia ai condannati a morte che ai reclusi per le più disparate ragioni. Della sua intensa esperienza sacerdotale e militare restano circa quaranta volumi in cui ampia parte è dedicata ai caduti del secondo conflitto mondiale ed al sangue dei vinti. A causa dei postumi della malattia contratta in prigionia in India Fra Ginepro muore il 12 luglio 1962 e da allora riposa nel cimitero di Loano.
«Quando il nostro popolo era nelle trincee, Iddio mi mandò nelle trincee, quando il nostro popolo era dentro i reticolati, Iddio mi mandò dentro i reticolati, quando il nostro popolo era in galera, Iddio mi mandò in galera. Grazie, o Signore, per queste prove meravigliose di cui mi hai creduto degno».
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