nostro inviato a Milanello
In cinque giorni il Milan si gioca il futuro: questa sera lInter, martedì il Barcellona. Con un unico obiettivo: vincere. Sembra la solita frase di circostanza però, mai come in questoccasione, i tre punti sono così indispensabili perché contribuirebbero a tagliare fuori i nerazzurri dalla lotta per il secondo posto e a far trascorrere un dopo-mondiale in assoluta tranquillità, senza dover pensare ai pericolosi preliminari di Champions. Ma tre punti significano anche una pressione enorme sulla stanca Juventus di questi chiari di luna, perché più di uno in casa rossonera pensa a una Pasqua ad appena quattro lunghezze di distacco dai bianconeri. E con ancora quattro giornate davanti...
«Facciamo un passo per volta, adesso pensiamo allInter; dopo il derby avremo in testa solo il Barcellona; per la Juve cè ancora tempo», getta acqua sul fuoco Carlo Ancelotti. Avanti col derby, dunque, una strana stracittadina nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo. «Noi ci aspettiamo lInter migliore», afferma il tecnico rossonero, «perché è una partita in cui le due squadre sicuramente cercheranno di dare il massimo. Ci giochiamo parecchio contro unInter migliore dal punto di vista tecnico, caratteriale e di organizzazione. Quella nerazzurra è una squadra che in questi ultimi anni ha acquisito una sua identità, sa gestire il gioco, è maturata e ha maggior convinzione in campo. Anche per loro, a livello di motivazione, è una gara importantissima: li può riscattare e hanno anche loro la possibilità di raggiungere il secondo posto. Ci dobbiamo aspettare agonismo, ma sempre ai limiti della correttezza anche se il derby non è mai stata una partita per signorine. Adriano? È un fuoriclasse, uno dei migliori al mondo. Però è molto giovane e come tutti i giovani non deve essere caricato di eccessive responsabilità. Probabilmente sente molto questo peso e ciò gli impedisce di dare il massimo».
Inevitabile laccenno allassenza della curva interista. «Sarà una mancanza di spettacolo», continua Ancelotti, «perché entrambe le tifoserie hanno sempre dato vita a bellissime coreografie, creando spettacolo nello spettacolo. I derby sono sempre comunque stati vissuti con molta passione e correttezza, ad eccezione di quello di Champions coi lanci contro Dida. Quanto ai recenti episodi di aggressione ai nerazzurri, la situazione del calcio non è peggiorata, è sempre la stessa. Rimane sempre una grande pressione legata ai risultati. Il punto è che non cè stato miglioramento, manca una cultura della sconfitta».
Il Milan oggi non può perdere, ma non tutto gira per il verso giusto. «Maldini sta bene, potrebbe giocare, anche se la coppia Nesta-Kaladze ultimamente ha fatto davvero bene, anche perché Serginho ha una piccola distorsione alla caviglia», precisa Ancelotti. «Lattacco è tutto da decidere e potremmo giocare a una punta, con lalbero di Natale, visto che Shevchenko ha sempre problemi al tendine e Inzaghi ha la febbre. Stam è lunico che sicuramente non ci sarà, sta lavorando a parte e sarà recuperabile per martedì. Gilardino sta crescendo, può giocare in un modulo o nellaltro. Tutti sono convocati, ma sto valutando di mandare in campo giocatori che stanno bene, che hanno recuperato e che non hanno problemi a giocare due partite di fila. La squadra è in un buon momento, sta bene a livello fisico e mentale. Le difficoltà le superiamo con sicurezza, questo è un segnale positivo, cè meno incertezza rispetto ad inizio stagione. Fondamentale è la testa per vedere il solito Milan concentrato che comanda, che vuole vincere e non molla mai».
E martedì avanti col Barcellona.
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