Cinque minorenni «vandali per noia»

Annoiati dal Natale sfondano vetrate e automobili in sosta. Poi, una volta bloccati dai carabinieri, davanti ai genitori confessano: «Non ne potevamo più delle feste natalizie, volevamo provare nuove emozioni». Sono solo in cinque, tutti di età fra i 13 e i 17 anni, ma quando si muovono in gruppo fanno paura. Tanto che, la sera di venerdì, i passanti non hanno avuto il coraggio di affrontarli quando li hanno sorpresi con i sassi in mano. Una baby gang tra le tante quella del quartiere Cretarossa di Nettuno, ma niente a che fare con storie di emarginazione e disagio sociale. I ragazzini in questione provengono tutti da famiglie perbene. «Si tratta di brava gente - spiega il capitano dei carabinieri Antonio Marinucci, comandante della compagnia Anzio -, i piccoli vandali sono figli di impiegati, artigiani, operai della zona. Mai avuto guai con la giustizia. Quando li abbiamo portati in caserma si sono resi conto di averla combinata grossa e a quel punto hanno cominciato a fare a scaricabarile». L’altra sera i cinque ragazzini si danno appuntamento in un parco pubblico. Dopo aver parlottato a lungo, decidono di muoversi e di dirigersi verso una zona, Sant’Anna, dove nessuno li conosce. Fatta una buona scorta di pietre, il gruppetto arriva davanti a un complesso residenziale in vetro-cemento. Qui i ragazzi cominciano una sassaiola che ha come facile bersaglio i portoni e gli ingressi laterali delle palazzine. Inutili le grida d’allarme di alcuni condomini, svegliati dal frastuono dei vetri rotti. I giovani vandali, ormai scatenati, non si fermano certo per così poco. Anzi, non contenti, osano ancora di più e prendono ad accanirsi contro le automobili parcheggiate davanti al complesso. I primi a saltare sono gli specchietti retrovisori esterni, poi i danni si fanno sempre più gravi.
Intanto a Sant’Anna arriva una pattuglia della stazione dei carabinieri di Nettuno, avvertita da alcuni cittadini. Viene acciuffato uno dei cinque ragazzini: non ci vuole molto per fargli confessare i nomi degli altri.

Convocati i rispettivi genitori, alla presenza di un magistrato della Procura dei minori, i giovani vandali vengono interrogati. Per i cinque scatta una denuncia a piede libero per danneggiamento aggravato in concorso tra loro. Le famiglie, inoltre, dovranno risarcire i danni provocati dai loro irrequieti «pargoli».

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