Cinque progetti per aiutare il mondo a vivere meglio

Bambini, donne povere e animali da salvare tra i piani di tutela dei vincitori del «Premio Rolex»

Antonio Lucano

C’è un filo invisibile che unisce nel mondo la nascita di una scuola siberiana; un piano di protezione dello squalo balena; un progetto di tutela dei bucerotidi, fantasmagorici uccelli della foresta pluviale thailandese; il recupero dell’arte del ricamo tra le donne indiane della regione del Kutch; un sistema rivoluzionario di localizzazione e studio degli animali selvatici. Un filo invisibile, eppure saldo come le cime che tengono ancorate le navi alle banchine dei moli. È da trent’anni, infatti, che il «Rolex Awards for Enterprise» premia uomini e donne speciali, gente capace di ravvivare le loro imprese con i colori dell’emozione.
Questa sera a Singapore i cinque assegni da 100mila dollari andranno a un quintetto composto da persone che, un giorno, ci piacerebbe ritrovare come amici. L’etnologa francese Alexandra Lavrillier, l’ambientalista australiano Brad Norman, il microbiologo thailandese Pilai Poonswad, la professoressa indiana Chanda Shroff e lo zoologo britannico Rory Wilson sono i perfetti compagni di viaggio di un’avventura che parte dalla mente arrivando dritta al cuore.
Ma cos’hanno fatto di speciale Alexandra, Brad, Pilai, Rory e Chanda per essere premiati dalla giuria della dodicesima edizione del «Premio Rolex»?
«Ho istituito una scuola per nomadi che fornisce agli Evenk un’istituzione moderna e rispettosa della tradizione - spiega l’antropologa Lavrillier -. Nella Siberia sud-orientale questo popolo sta cercando di affermare il proprio modello di vita contro le imposizioni della società moderna. Da otto anni stiamo lavorando con i bambini di questa zona ottenendo grandi risultati».
«Il mio obiettivo è contribuire alla protezione dello squalo balena, il pesce più grande del mondo, con un sistema di documentazione fotografica in rete», spiega Norman, esperto di di protezione delle specie marine. Norman ha ideato un sistema in grado di permettere alle comunità costiere e a migliaia di sommozzatori di raccogliere in formazioni su questo gigante del mare: «Le immagini così ottenute consentiranno agli studiosi di gettare nuova luce sulle misteriose abitudini della specie e di proteggerla dall’estinzione».
«Il mio sogno è proteggere i buicerotidi e la foresta pluviale thailandese con l’intervento delle popolazioni rurali - dice la biologa Poonswad -. Abbiamo individuato una specie che si riteneva estinta da anni e che ora intendiamo proteggere da cacciatori di frodo e taglialegna, trasformandoli in guardiani di questi nobili volatili e del loro precario habitat».
«Abbiamo messo a punto una rivoluzionaria unità di raccolta dati che permetterà di localizzare gli animali selvatici e di studiare il loro comportamento - sottolinea lo zoologo Wilson -. Il nostro sistema è ultraleggero e può essere impiegato perfino dove i sistemi di localizzazione satelittare sono inutilizzabili».
«Il mio sogno divenuto fortunatamente realtà è riportare in vita l’arte del ricamo per fornire un reddito sostenibile alle donne indiane della regione indiana del Kutch - racconta Shroff, insegnate di lavori artigianali -. Grazie a questa raffinata espressione artistica abbiamo dato nuova dignità alle donne indiane, affrancandole dalle restrizioni imposte da una società conservatrice e patriarcale».


A tutti e cinque va la dedica di Patrick Heiniger, amministrazione delegato di Rolex SA: «Siamo orgogliosi di poter fornire un appoggio finanziario a persone che osano proporre soluzioni alternative per migliorare il nostro mondo».

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