Le cinque stelle EuroNCAP sono di casa

All’inizio ci credevano in pochi, perché, come dicevano gli uomini di marketing «la sicurezza non vende». Recentemente si sono ricreduti quasi tutti, e il logo del riconoscimento EuroNCAP fa bella mostra di sé nella campagne pubblicitarie delle case automobilistiche che possono fregiarsene. Si misura in «stelle» (il massimo è 5) il voto che il prestigioso consorzio europeo, completamente indipendente dai costruttori, che ha tra i suoi sponsor la Fia, assegna a ogni nuova vettura introdotta sul mercato continentale in virtù delle sue prestazioni di sicurezza passiva. Leader assoluta è Renault, che con l’arrivo di New Clio ha portato a otto il numero dei suoi modelli che hanno ottenuto le «5 stelle» dopo i severissimi crash-test svolti da EuroNCAP. Prima è stata nel 2001 Laguna II, seguita da Mégane e dalla grande Vel Satis, quindi l’onore è toccato a Espace e Scénic. Ultima, in ordine di tempo, la subcompatta Modus, monovolume «sui generis» che riesce a sposare una linea molto audace con una struttura di elevatissima solidità. La vocazione multispazio, del resto, non manca neppure alla ultima generazione di Clio, ed è giusto che la protezione di pilota e passeggeri sia portata ai massimi livelli per una vettura destinata a famiglie giovani, con bambini che devono essere posti al centro delle ricerche. Per valutare auto così diverse per dimensioni, Renault (consorziata in questo caso con Psa Peugeot Citroën) si è affidata alle analisi del francese LAB, Laboratorio di incidentologia biomeccanica, che elabora i dati che vengono dalla «strada», misurando le conseguenze degli incidenti con una rilevazione diretta, più «a caldo», nelle drammatiche situazioni, rispetto ai «freddi» ma sempre efficaci «crash test» dove famiglie di «dummy», i manichini che rappresentano gli esseri umani in tutte le fasi di crescita e di età. A ogni stella guadagnata nella graduatoria EuroNCAP, corrisponde dunque un fortissimo investimento, perché i manichini costano migliaia di euro l’uno e i test d’urto vengono svolti da Renault a un ritmo crescente. Il senso di responsabilità sale proporzionalmente al numero degli occupanti di una vettura, certamente più numerosi su una monovolume, a bordo della quale lo spirito conviviale può spingere a trascurare alcune regole nella circolazione. Da qui nasce la particolare attenzione che Renault pone ai bambini, a cominciare dai neonati, fino a quella difficile fase, 5/7 anni, nella quale è difficile tenerli a freno. I dispositivi, sulle «otto 5 stelle di Renault» ci sono tutti, per accogliere i giovani passeggeri nel modo più sicuro e protettivo, non fastidioso e facile da applicare per gli adulti.

Quanto un urto possa essere devastante viene documentato da filmati agghiaccianti girati durante i test da cui si può verificare come anche degli impatti frequenti nella circolazione urbana possano arrecare danni enormi a chi non è adeguatamente protetto. Il più recente obiettivo è poi quello della protezione dei pedoni, l’anello più debole della catena della sicurezza stradale, settore dove i francesi sono molto impegnati.

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