È stato un successo, un congresso che ha segnato una svolta politica visto che è stato lanciato il progetto di costruire una Casa dei Moderati». È il bilancio del deputato e segretario regionale dellUdc Luciano Ciocchetti.
Ciocchetti, il confronto però in alcuni casi si è trasformato in dissenso, come il caso Giovanardi.
«Il dissenso è vitalità, è un fattore positivo, è quel pizzico di sale in più che rende saporito il confronto. Io ho visto comunque grande unità di intenti da parte di tutti e alla fine si è registrata unampia convergenza dei delegati sulla linea della segreteria Cesa, che personalmente ho condiviso».
Allora dove vuole andare lUdc?
«LUdc, in questo Congresso, ha lanciato un progetto destinato a smuovere le acque ormai stantie della politica. Abbiamo avuto il coraggio di incamminarci per un sentiero nuovo, non per puro spirito avventuriero, ma perché crediamo veramente che il Paese abbia urgente bisogno di una grande area moderata alternativa alla sinistra, che non ha bisogno di fare alcuna alleanza con i partiti estremisti».
A livello regionale come si organizzerà il partito alla luce di questo congresso?
«Apriremo più tavoli di confronto e di condivisione politica con la società civile, attraverso il costante rapporto con lassociazionismo laico, cattolico e professionale, con i quali vogliamo creare un nuovo e più efficace collateralismo. Il nostro progetto deve rivolgersi a tutte quelle realtà della società che condividono con noi gli ideali e i valori di riferimento propri di un centro moderato».
Si avvicinano le amministrative. Non sembra che i rapporti con gli alleati siano buoni, anzi...
«Non vedo rapporti granché tesi. Cè un momento di discussione e ci sono da limare le situazioni di Latina e Frosinone, mentre a Ladispoli si è deciso di correre su una strada differente rispetto alla Cdl.
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