Per lacqua alta che danneggia Venezia ci vuole una class action. È lopinione di Arrigo Cipriani, celebre patron dellHarrys Bar, il locale più famoso di Venezia che si trova in Calle Vallaresso, a due passi da San Marco una delle zone più flagellate dalle alte maree.
«La città ha subito un danno - dice Cipriani - e tutti dovrebbero sostenere questa class action per avere dei risarcimenti. I veneziani dovrebbero svegliarsi». Cipriani dice di averne parlato già con i suoi avvocati e punta il dito contro gli organi preposti al controllo delle acque in città: il Porto, il Magistrato alle acque, tanto per cominciare.
«Si può far causa al Porto - spiega Cipriani - perché ha scavato il fondo fino a 19 metri e non ha spostato le rotte delle petroliere, o al Magistrato alle acque che doveva vigilare su tutti gli interventi e non mi pare che labbia fatto». Lacqua alta ha funestato Venezia nel 2009 con frequenza sempre più alta con punte sopra i 130 cm (quattro volte) e persino sopra i 140 cm (due volte). «Anche per me lavorare è un problema - racconta lo chef - dopo la guerra il fondo dellimboccatura di porto era alto sei metri e non avevo mai lacqua alta, oggi mi ritrovo il locale allagato fin quasi allorlo dei tavoli». Nella notte tra giovedì e venerdì lacqua alta a Venezia si è fermata a quota 102 cm, registrati alle 4.15, ma la marea è rimasta sul livello superiore al metro per due ore, dalle 3.20 alle ore 5.20 del mattino. Si è allagato circa il 7 % della viabilità pedonale della città, con un livello variante da pochi millimetri a una media sui 20 cm in piazza San Marco, larea più bassa della città. Il Centro maree del Comune aveva previsto per la nottata una punta massima di 130 cm ma ha poi ritoccato al ribasso a 120 cm.
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