Leggi il settimanale

Cir si spacca in due, Borsa fredda

Marco Benedetto, ad del Gruppo «L’espresso», verso l’uscita

da Milano

Carlo de Benedetti decide di dividere in due la sua Cir: da una parte i redditizi business industriali (in particolare l’energia) e dall’altra l’editoria. Il figlio Rodolfo gestirà le attività più ricche, mentre per la parte giornali e stampa, l’ingegnere è alla ricerca di un sostituto di Marco Benedetto. Dal 1984 è a L’espresso e dal 1992 è amministratore delegato del Gruppo editoriale: erano mesi che circolavano voci su una sua possibile uscita. L’accelerazione nasce ora dalla scissione societaria decisa dall’Ingegnere, anche se ancora non è stato individuato un sostituto.
Il riassetto, tecnicamente una scissione proporzionale, è stata approvata ieri dal consiglio di amministrazione: le attività nei settori utilities (Sorgenia), automotive (Sogefi), sanità (Holding Sanità e Servizi) e servizi finanziari (Jupiter, Oakwood, Cir International e Ciga/Medinvest) saranno attribuite a una nuova società, destinata a essere quotata in Borsa. Resterà, invece in capo a Cir il controllo dell’Espresso.
L’operazione dovrebbe concludersi a gennaio 2009, dopo essere passata al vaglio dell’assemblea dei soci a metà ottobre.

De Benedetti ha assicurato che il gruppo L’espresso non sarà ceduto e che la nuova Cir, cui saranno destinati i business diversi dall’editoria della famiglia, ha risorse sufficienti e quindi non sono previsti aumenti di capitale nel breve medio-termine. Il giudizio di Piazza Affari è stato, come era facile immaginare, divergente. Il titolo Cir ha infatti guadagnato l’1,25%, mentre L’espresso ha perso il 2,49 per cento.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica