Il circolo Arci firma contro i nomadi

Oggi nuovi presidi per dare voce al dissenso della città

Sono anni che chiede di sgomberare gli zingari dalla Foce. E ora che il Comune si è deciso a farlo, lui diffida l’assessore, Berruti, minaccia di denunciare tutti all’autorità giudiziaria e raccoglie firme. Gianni Plinio non è impazzito, o meglio, un po’ fuori di sé lo è davvero, ma solo perché il Comune, dopo tanti anni di appelli caduti nel vuoto, si è deciso a smantellare il campo nomadi non prima di aver «regalato» agli zingari case popolari, premi di trasferimento e ogni tipo di assistenza gratuita. «Per questo ho scritto all’assessore e ai dirigenti di Arte - attacca il capogruppo di An in Regione -. Li ho diffidati ad assegnare case pubbliche del patrimonio di Arte ai nomadi. Altrimenti chiederò l’intervento dell’autorità giudiziaria, per verificare se siano state rispettate le norme e le graduatorie, e se siano stati lesi i diritti delle persone che da anni sono in lista d’attesa e si sono viste scavalcare da queste famiglie».
Ma Plinio, accompagnato dai consiglieri Gianni Bernabò Brea (Comune) e Domenico Morabito (circoscrizione), ieri è subito andato dai cittadini di quelle zone in cui verranno inseriti i nuclei familiari di nomadi. «In via Burlando erano tutti infuriati - spiegano i rappresentanti di An -. Hanno già firmato in oltre 300 il nostro modulo per la petizione da presentare al Comune per chiedere di non dare case popolari agli zingari. Ci sono stati bar e negozi che hanno voluto i prestampati, per poter raccogliere altre adesioni». Ma la vera notizia è che al circolo Arci Ponte Carrega hanno firmato tutti. E hanno chiesto altri moduli. «Ci hanno detto che non c’entrano la destra e la sinistra - gongola Plinio -. Ma qui si tratta solo di difendere la gente onesta e i loro diritti». La tappa successiva è stata quella in piazzale Adriatico, con risultati analoghi.

Da oggi proseguirà il tour nei quartieri che ospiteranno i nomadi. «Abbiamo fatto una proposta seria - insiste Plinio -. Il Comune individui e organizzi un’area di sosta temporanea per nomadi al di fuori della città. E lì sistemi provvisoriamente queste famiglie».

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