È lultima opera scolpita da Michelangelo. La Pietà Rondanini, questa sconosciuta. Per ammirarla i milanesi sono convinti di dover andare a Firenze. Il 66 per cento neanche immagina di averla «in casa», basta raggiungere i musei del Castello Sforzesco. Il 22% dei cittadini sbaglia indirizzo anche per il Cenacolo di Leonardo, figurarsi per lo Sposalizio della Vergine di Raffaello (il 65% non sa che si trova esposto a Brera). Lindagine condotta da Demoskopea (che la scorsa settimana ha intervistato un campione di 1.002 milanesi dai 18 anni in su) rivela che il 56% dei cittadini non sa nemmeno dove sia la Pinacoteca Ambrosiana, uno su cinque non sa indicare sulla mappa il Museo di storia naturale o quello della Scienza, la Triennale, peggio ancora lHangar Pirelli (sconosciuto per il 73%) o il Pac (60%). Benchè la città offra ottantun musei e diciotto mostre solo in questo momento organizzate dal Comune (lesposizione della «Conversione di Saulo» a Palazzo Marino, è notizia di ieri, è prorogata fino al 17 dicembre dalle 9.30 alle 22.30) i milanesi ne contano solo trentuno e undici, e il 61 per cento non va mai o quasi mai a teatro. «Dobbiamo ripensare profondamente al rapporto tra la formazione culturale e la sua comunicazione», ammette lassessore comunale alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory. Non solo: «Dobbiamo ripensare gli orari dei musei a partire dai bisogni dei cittadini, secondo la realtà attuale e non quella storica. A volte siamo chiusi a pranzo quando la gente è libera, a volte chiudiamo troppo presto quando la gente ancora lavora». Per far conoscere la cultura ai milanesi il Comune ha ideato un anno di iniziative gratuite. Da gennaio intanto, in collaborazione con Atm, nelle stazioni della metrò verranno segnalate con una grafica ad hoc le opere e i monumenti più vicini. Ci saranno stendardi in 81 punti di interesse culturale e 75mila studenti delle scuole elementari e medie riceveranno una lettera aperta con un ingresso gratis ad un museo civico mai visitato e un biglietto scontato per il genitore.
Tra i progetti della cultura per il 2009, la creazione di We Tube, un «social network» creativo, poi un concorso per testi teatrali ispirato ai cambiamenti urbani (i 5 vincitori lo metteranno in scena nel 2010), più di cento eventi dedicati al futurismo. Ancora: nove lezioni sulla storia di Milano (a marzo), incontri sul ruolo della filosofia (tra gennaio e maggio alla Pinacoteca Ambrosiana), la Notte Bianca dei musei tra il 20 e 22 marzo, con 10 testimonial impegnati nelle «giornate della Lettura» e la possibilità di «sfogliare» il Codice da Vinci in touch screen, con le pagine proiettate su maxischermo. Workshop e visite guidate dedicate alla scienza a giugno, una settimana di letture dei Promessi Sposi nel cortile di casa Manzoni a luglio, ad agosto performance per i 200 anni dellAccademia di Brera. A novembre protagonista il tema dei «Nomadismi».
Il 19 dicembre in giunta Finazzer svelerà i nomi dei 30 saggi che faranno parte della Commissione per la liberazione della cultura. In una tre-giorni allAbbazia di Chiaravalle scriveranno il «Libro bianco delle riforme», che verrà presentato a maggio.
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