Milano affoga, il Comune ha un piano: "Troppo asfalto, ora va eliminato"

Secondo l'assessore Granelli parcheggi e piazze, impediscono al terreno di drenare le piogge: «Bisogna depavimentare». Poi fa polemica con la Regione

Milano affoga, il Comune ha un piano: "Troppo asfalto, ora va eliminato"
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«Facciamo un piano straordinario di depavimentazioni», che significa eliminare asfalto dove è possibile, sostituirlo con aree drenanti che assorbano le piogge che oggi si scaricano su Milano, intasano rapidamente le fognature e vanno a ingrossare ulteriormente i fiumi. L'assessore alla Sicurezza Marco Granelli con un post su Facebook racconta di aver provato a «guardare e analizzare cosa è successo» giovedì scorso, quando un nubifragio ha reso impercorribili le strade perchè i tombini «scoppiavano», diverse auto sono rimaste bloccate nei sottopassi, il Seveso è esondato nonostante la nuova vasca di contenimento del Seveso. Anche ieri tantissime proteste per le vie allagate, da Ponte Lambro a Precotto, dove anche sul web i cittadini protestavano per la «situazione vergognosa, nessuno libera i tombini». Evacuata la comunità Exodus al parco Lambro per il rischio esondazione. A causa degli allagamenti diverse linee di bus e tram sono state deviate ed è stato chiuso il parcheggio scambiatore multipiano di Romolo, dove già nei giorni scorsi molte auto erano finite sott'acqua.

La conclusione di Granelli? «Serve un investimento per vasche sui fiumi e sui sistemi di fognature e nello stesso tempo un piano di depavimentazione e dispersione delle acque, due percorsi paralleli per uscire dal rischio di allagamenti e esondazioni». Ricorda che giovedì «sono caduti 120 mm di pioggia in 8 ore, a Milano, nella zona di Rho Paderno Dugnano, Cinisello». In città si sono riversati circa 20 milioni di mc che «una volta venivano assorbiti dal terreno ma oggi a Milano e in Brianza è molto urbanizzato, la maggior parte della superficie è coperta da case, cortili, magazzini, piattaforme logistiche, strade, piazze, parcheggi. É impermeabile, quando piove l'acqua va nelle fognature e nei depuratori e una volta pieni, quando è così tanta, viene scaricata tutta e subito nei fiumi». Sulle vasche di contenimento torna a fare polemica con Regione, «se accelerasse i lavori e finalmente finisse quelle di Senago e Lentate, come ha fatto Milano con la vasca del Seveso saremmo a posto». Ma «non basta, servono vasche nel sistema fognario che prima dei depuratori trattengano le acque». E, ribadisce, «bisogna depavimentare, togliere acqua che finisce in fognatura dai tombini e farla invece disperdere nel terreno. A Milano abbiamo cominciato in alcuni progetti». Porta ad esempio un'area parcheggio in via Tremiti a Niguarda («sotto è stata creata una vasca di dispersione che va a irrigare gli alberi»), stesso modello sarà applicato al parco Nord, davanti al cimitero di Bruzzano. «Facciamo un piano straordinario - chiede a Regione - usiamo i soldi della tariffa dell'acqua e insieme andiamo a Roma o in Ue a chiedere fondi». Il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi gli ricorda che «è scritto chiaro nel Pgt dal 2019, ci sono pure i fondi ma nessuno ha fatto niente».

L'assessore regionale al Territorio Gianluca Comazzi (Fi) ricorda invece che la Lombardia «ha messo a terra negli ultimi 5 anni oltre un miliardo sul dissesto idrogeologico, prima Regione ad aver investito sulla prevenzione e la sicurezza dei cittadini. Anziché incolpare altri Granelli pensi a manutenzione dei tombini, vera causa di molti allagamenti in città». Ricorda gli investimenti «importanti» sui fiumi che attraversano Milano, come la vasca di Nerviano o di San Vittore Olona, o quelle che lavorano su Lambro e Seveso, la vasca di Bresso «creata anche col nostro contributo». L'apertura «ormai vicinissima» delle vasche a Senago e Lentate sul Seveso, che risolveranno dopo 70 anni le esondazioni nel Nord città».

Sulle impermeabilizzazioni «siamo l'unica Regione - sottolinea ancora - ad avere un regolamento che disciplina le acque pluviali e abbiamo finanziato diversi interventi». Messaggio a Granelli: «Tra istituzioni bisognerebbe collaborare invece di accusare. E si occupi delle manutenzioni». I tombini pure ieri non hanno retto.

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