Città bloccata dai lavoratori di Carmagnani e Superba

Un centinaio di lavoratori delle ditte Carmagnani e Superba, scesi in sciopero nella mattinata di ieri e mobilitati dai sindacati confederali, sono usciti dai depositi petrolchimici nel ponente genovese occupando via Multedo e intralciando la viabilità per protestare contro il rischio di chiusura. Al corteo hanno partecipato anche alcuni lavoratori della Oughton, della Iplom di Busalla, di Mares e di Eni. Nel primo pomeriggio si è tenuto un incontro tra le segreterie provinciali dei sindacati (presenti, in particolare, i segretari Filcem-Cgil Lucio Ottino, Uilcem Elisabetta Colli e Marco Granara della Femca-Cisl) e il sindaco Marta Vincenzi a Palazzo Tursi. Lo sciopero, hanno spiegato i sindacati, è una risposta alle dichiarazioni del sindaco e alla seduta del Consiglio comunale dell’11 novembre in cui si è manifestata la volontà dell’amministrazione di chiudere Carmagnani e Superba. Il sindaco ha ribadito che «la collocazione delle aziende non è possibile sul territorio urbano perché non compatibile con quanto previsto dagli strumenti urbanistici, peraltro in fase di ulteriore aggiornamento.

Si è convenuto quindi - spiega una nota di Palazzo Tursi - di definire un percorso che prevede di pervenire entro l’anno, d’intesa con le istituzioni e i sindacati, all’attivazione di un tavolo tecnico che dovrà approfondire le ipotesi di ricollocazione nell’ambito della logistica portuale e la tempistica di definizione ad essa collegata».

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