La città cambia faccia Nel piano del Comune più verde e 10 metrò

La giunta comunale ha approvato ieri il Pgt, il piano di governo del territorio che manda in pensione il vecchio piano regolatore. «Vogliamo consegnare ai nostri figli un futuro in cui il verde tornerà a essere una caratteristica della città - spiega il sindaco Letizia Moratti -. Un futuro nel quale lo sviluppo immobiliare sarà sempre collegato all’offerta di adeguati servizi pubblici». Più verde, dunque, più infrastrutture e più servizi con mezzi pubblici, ambulatori, scuole, asili nido, centri ricreativi e sportivi a non più di 500 metri da casa. «Un libro dei sogni - le parole dell’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, vero motore dell’operazione - che diventa realtà grazie a una rivoluzione copernicana». E a nuove regole che guideranno lo sviluppo urbanistico di Milano nei prossimi trent’anni. Consumo di suolo che scende al 65 per cento (rispetto al 73 del 2009), oltre 50 milioni di metri quadrati di verde (30 mq per abitante nel 2030 contro i 13,5 del 2009), 10 linee metropolitane e 12 di ferrovia urbana per un totale di 192 km di linee e 226 stazioni nel 2030 contro i 74,6 km e le 88 stazioni attuali. E poi i servizi: nel 2030 ci vorranno 10 minuti per raggiungere quelli di prima necessità contro i 26 attuali. E sul fronte dell’emergenza abitativa, prevista la realizzazione di 35mila abitazioni di housing sociale, a prezzi accessibili.

Una Milano più «densa», ma che riduce il consumo del suolo, con 300mila nuovi abitanti, nove linee di metropolitane, un tunnel stradale dall’aeroporto di Linate a Rho. Pronta a dar battaglia l’opposizione. «Ci opporremo a qualsiasi blitz fatto nel nome delle peggiori logiche speculative», assicura il capogruppo del Pd in Comune Pierfrancesco Majorino.

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