Città dei fiori divisa dai fiori

Città dei fiori divisa dai fiori

Ci si poteva aspettare di tutto, da uno come Panariello Giorgio, di professione: comico con l’incarico di «costruire» il nuovo Festival della canzone di Sanremo (per il quale ha ottenuto carta bianca e conti in banca). Ma forse nessuno s’aspettava che, molto prima dell’annuale kermesse canora, Panariello, provocatore nato, spaccasse in due la città dei fiori mettendosi a scherzare sui fiori. E facendo scoppiare «la guerra dei fiori». Motivo del contendere: lo spot girato nei giorni scorsi dall’attore col sistema della candid camera che ha messo in burla e, quindi, in cattiva luce - dicono i commercianti - «la qualità della nostra produzione» rispetto a quella della toscana Pescia, decantata tra il serio e il faceto da Panariello. Ieri, nella controversia che ha provocato anche una serie di interrogazioni in consiglio comunale da parte dei gruppi di opposizione al centrosinistra, si è inserito il sindaco Claudio Borea, risoluto nel difendere il comico e l’insieme delle iniziative dell’amministrazione. «Siamo tranquillissimi - spiega il sindaco - sul fatto che lo spot girato sabato da Panariello venga utilizzato per valorizzare Sanremo e il Festival. Quindi, non abbiamo chiesto alcuna garanzia alla Rai, considerato che queste garanzie erano implicite». Di fronte alle vibranti proteste dei floricoltori - Panariello, fra l’altro, ha annunciato che, essendo lui toscano, avrebbe utilizzato i fiori di Pescia anziché quelli di Sanremo, per gli addobbi del teatro - la minoranza consiliare ha bollato l’iniziativa come «stupida e assolutamente controproducente» che non farebbe altro che promuovere i fiori di Pescia. Ma il primo cittadino non condivide: «Si sono dati giudizi molto avventati - replica -. Vedremo come verrà utilizzato questo spot», che andrà in onda dal 20 gennaio. «La verità - aggiunge l'assessore al Turismo, Igor Varnero - è che dopo anni la Rai torna a Sanremo per registrare uno spot sul Festival. Si sa, poi, che Panariello è un istrionico della televisione e ha scelto di organizzare due candid camera, provocando commercianti e cittadini, prima in via Matteotti, poi facendosi trovare come casellante sull'Autofiori».

Eppure, Lega, Forza Italia e An, che godono dell’appoggio esterno dell’Udc, non demordono: «Bloccate quello spot!» chiedono a gran voce. In alternativa, si può sempre farne un altro dove si spiega che «i fiori di Pescia» sanno di pecorino, durano niente e costano di più. Ma senza dire che è uno scherzo.

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