Paola Balsomini
da Genova
Quasi mille persone in piazza per manifestare contro la sentenza inflitta dalla Commissione disciplinare. In più di 110 anni di storia i tifosi del Genoa pensavano di aver visto proprio tutto: retrocessioni, ripescaggi, persino la società vicina al fallimento. Così, dopo il grido del loro presidente Preziosi, «Non mollo», nemmeno i supporter rossoblù si sono rassegnati alla serie C1. Appuntamento in piazza Alimonda alle ore 17. Era questo il testo dellsms che è girato con il più classico dei tam tam tra i tifosi del Grifone.
Tutti in piazza, anche se il tempo per organizzarsi (la sentenza è arrivata alle 11) non era molto. La vera manifestazione in realtà è stata organizzata per domani alle ore 18.30 in piazza De Ferrari, nel centro della città. Lì comincerà a pulsare il cuore rossoblù. Del resto, lAssociazione Club Genoa già ieri mattina era stata chiara: «Siamo incazzati neri - aveva detto Leo Berogno, presidente del club -. È evidente che si è voluto colpire la figura del presidente Preziosi e lo si è fatto attraverso il Genoa. È una sentenza assurda che non rispetta la nostra storia e la storia del calcio italiano. Si è abusato del fatto che in questa città c'è rispetto per il calcio come era una volta, uno sport che oggi è quasi solo un business gestito dalle televisioni. Si è abusato di una tifoseria rispettosa e civile». Sostenitori, però, fra i quali la tensione sta salendo: il sit in di ieri, ma soprattutto il fumogeno lanciato contro la Questura, alcuni cassonetti dati alle fiamme e laggressione a una troupe del Tg4, ne sono un chiaro segnale. La Polizia comunque ha sempre tenuto la situazione sotto controllo e la Questura ha già previsto una riunione per fronteggiare la maxi manifestazione prevista per domani sera.
A lavorare invece per ribaltare la sentenza (lappello alla Caf è già pronto) ci sta pensando invece lavvocato Alfredo Biondi: «La mia è l'amarezza di chi subisce un'ingiustizia. Il Genoa è vittima di questa situazione: la società non ha colpe. Dobbiamo fare un'amara valutazione, speravamo che i magistrati dopo tre giorni di camera di consiglio avessero tratto delle meditazioni sugli argomenti proposti da noi avvocati, sia sul piano procedurale che sostanziale». La solidarietà a Preziosi è arrivata anche dalle istituzioni genovesi, che invece fino a qualche giorno fa avevano preferito non esporsi sul «caso Genoa».
La città si ribella: incendi e tensione
I tifosi spintonano due cameramen, bloccano il traffico, bruciano cassonetti, tirano fumogeni sulla questura. Giocatori in lacrime
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