«La cittadella giudiziaria si finanzierà da sola»
23 Settembre 2006 - 00:00«Demoliamo una parte di San Vittore: larea si potrà edificare»
Sabrina Cottone
San Vittore scoppia e Palazzo di Giustizia è inadeguato a rispondere alle esigenze di magistrati, avvocati e alla fine di tutti i cittadini. Le difficoltà sono note da tempo, lSos è stato rilanciato pochi mesi fa dal presidente della Corte dappello, Giuseppe Grechi, che durante linaugurazione dellanno giudiziario ha chiesto di procedere alledificazione di «una cittadella giudiziaria pensata per il terzo millennio». Adesso qualcosa si muove e Roberto Formigoni è sicuro che sarà la volta buona: «Entro la fine del mese ci incontreremo con Comune, ministero dei Beni culturali e della Giustizia per decidere insieme larea e far partire laccordo di programma. La Regione sarà lente promotore per la realizzazione della nuova cittadella giudiziaria. Così partirà un grandissimo progetto al quale abbiamo lavorato per diversi anni». Alla fine dei lavori («prevedo cinque sei anni, qualcosa in meno della Fiera di Rho-Pero») il volto della città sarà trasformato: Tribunale, San Vittore ma anche Tar e Corte dei conti avranno sede nella medesima area. La rivoluzione riguarderà San Vittore e Palazzo di Giustizia, che saranno trasformati.
Questo nuovo progetto edilizio è davvero una priorità?
«Sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà che nascono dallavere le funzioni giudiziarie e penitenziarie separate, così come lassoluta inadeguatezza del Palazzo di Giustizia e la fatiscenza del carcere di San Vittore, che costringono gli agenti della polizia penitenziaria e i detenuti in condizioni di vita sacrificate. Molte difficoltà, inclusa la lentezza della giustizia di cui tutti in Italia si lamentano, sono dovute alla situazione logistica. Vorrei costruire strutture adeguate perché il lavoro sia al servizio delluomo e non contro luomo. Penso anche ad aree a fianco della cittadella destinate al lavoro dei detenuti».
Ha già in mente unarea adatta? Se sarà decentrata è facile immaginare una rivolta degli avvocati e non solo.
«Ho in mente una o due idee, ma decideremo insieme al Comune e al governo il luogo a Milano o nelle immediate vicinanze che abbia le caratteristiche più adeguate. Dovrà essere una zona ben servita dai mezzi pubblici, metropolitane e non solo, collegata a strade, autostrade e aeroporti. Se si guarda la pianta della città, non ci sono poi tanti posti con queste caratteristiche...».
Sono proprio tutti daccordo?
«La decisione è assunta. Abbiamo raggiunto unintesa con il sindaco, Letizia Moratti, il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e dei Beni culturali, Francesco Rutelli».
Che tempi sono previsti? Quando sarà possibile entrare nella futura cittadella giudiziaria?
«Nel giro di qualche anno ci apprestiamo a rendere disponibili San Vittore e il Tribunale. Per lentità delloperazione, è un progetto molto simile alla Fiera. A Rho-Pero tra progettazione e realizzazione sono stati necessari otto anni, la Cittadella sarà pronta tra sei o sette anni».
È unoperazione altrettanto consistente anche dal punto di vista economico. Da dove arriveranno i soldi?
«È un progetto da 500 o 600 milioni di euro, poco meno della Fiera. Ma per la gran parte si autofinanzierà, perché venderemo le aree in centro per finanziare la nuova Cittadella. Poi arriveranno i fondi del ministero della Giustizia».
Pensa che sia possibile vendere larea di San Vittore e del Tribunale?
«Una parte di San Vittore sarà conservata e adibita a museo o ad altro, unaltra area può essere demolita e diventare edificabile o comunque essere restituita alla città. Ne discuteremo con il Comune e lanceremo un concorso. Anche il Tribunale sarà destinato ad altre funzioni. A breve avremo appunto il primo incontro per cercare la nuova area e decidere come utilizzare le aree vecchie. Esattamente come è successo con la Fiera».
Le piace lidea dellExpo 2015 a Milano?
«Certamente, è una vetrina per far conoscere meglio Milano. Ma lì bisogna stendere un progetto e poi partecipare a una gara che si può vincere o perdere.
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