Una Cittadella giudiziaria in viale delle Milizie

«Personalmente ritengo che si debbano demolire le caserme: è inutile tenere queste realtà definite su funzioni che non ci sono più». Lo ha detto il sindaco Gianni Alemanno a margine del convegno sull’architettura all’Auditorium. Il sindaco, che ha risposto anche alla sollecitazione di alcuni architetti emersa nel corso del workshop, ha aggiunto: «Sono per la demolizione e per progetti che si muovono ex novo: ci dovremmo confrontare con la soprintendenza ma credo che bisogna lasciare spazio a interventi nuovi senza autocostringersi a una sorta di archeologia industriale che nel caso delle caserme non si può applicare». In relazione all’imminente trasferimento di caserme dismesse dallo Stato al Comune di Roma, «nelle caserme di Prati, a via delle Milizie, possiamo pensare di creare una realtà direzionale vicina al centro storico, possiamo pensare di utilizzarle per creare una nuova Cittadella giudiziaria o farne un luogo dedicato agli artigiani, una sorta di Cittadella dell’artigianato», ha aggiunto Alemanno. Relativamente alla Cittadella giudiziaria, il sindaco ha anche fatto notare come nella capitale, «le funzioni giudiziarie sono disperse in varie sedi distanti una dall’altra e confuse sul territorio». Questo rende poco agevole anche «lo spostamento» dei dipendenti dei vari tribunali e, dunque, potrebbe essere presa in considerazione l’idea di una «Cittadella giudiziaria unitaria». Anni fa era stata tentata la strada di «trasferire alcune sedi ministeriali» in periferia. Idea abbandonata perché «non tutti erano disposti a spostarsi in periferia per lavoro». Questa «resistenza c’è ancora», ha aggiunto Alemanno.

Dunque, quello della creazione di una Cittadella giudiziaria unitaria e quindi decentrata «è un problema aperto». Una questione che potrebbe essere risolta con il trasferimento della cittadella nell’area della caserma di via delle Milizie.

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