Secondo la Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori, ogni anno in Italia 165mila persone muoiono di cancro. Grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce, si potrebbe ridurre la mortalità del 40 per cento. «Purtroppo però il 55 per cento degli italiani non fa prevenzione», spiega il professor Alberto Scanni, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Melegnano. «La prevenzione, intesa come attività per eliminare o allontanare le cause di insorgenza della malattia, e come diagnosi precoce, è un arma insostituibile nella lotta al cancro», afferma il professor Gianni Ravasi, vicepresidente nazionale della Lilt e presidente della Sezione Provinciale di Milano. «Occorre sensibilizzare ed educare le persone su questi temi - precisa il Professor Scanni - Per questo nell'ambito del progetto di un rilancio della Ao di Melegnano è stata predisposta la realizzazione di una Cittadella della Prevenzione Oncologica».
Il progetto, in attesa di essere realizzato in modo continuativo, partirà oggi all'ospedale Serbelloni di Gorgonzola, parte dell'Azienda Ospedaliera di Melegnano. «Non si tratta solo di una serie di ambulatori, ma di un insieme di uomini, mezzi e strutture che ruotano intorno al cittadino», precisa il dottor Luciano Isa, direttore del dipartimento Oncologico Ao di Melegnano. «Ad esempio, una donna che si presenti per un esame mammografico ed alla quale verrà riscontrato un nodulo, potrà eseguire subito dopo un'ecografia, una visita senologica e un agoaspirato della lesione, e l'anatomo patologo giudicherà adeguatezza del campione ed eventuale esito. La stessa cosa accadrà per un cittadino che si presenti per valutare un neo. Se il neo sarà sospetto, dopo accurato esame, potrà essere asportato dal chirurgo».
Tutto in una sola giornata, senza dover aspettare in preda all'ansia. «Questo è importante per ridurre lo stress e quellattesa che può rovinare la vita» è certo il dottor Isa.
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