La cittadinanza a Saviano spacca in due la Regione

Il presidente del Consiglio lombardo Davide Boni rispedisce al mittente l’invito a partecipare alla cerimonia per Roberto Saviano. E il presidente del Pirellone Roberto Formigoni sostiene di non averlo nemmeno ricevuto quell’invito, anche se Palazzo Marino giura di averglielo inviato. Fatto sta che la cittadinanza onoraria all’autore di Gomorra fa discutere il Pirellone che, al momento, sembra disertare la celebrazione di mercoledì prossimo.
«Un’iniziativa prettamente demagogica e chiaramente politica» commenta Boni, in disaccordo con la consegna di «un tale prestigioso riconoscimento a una persona che non rappresenta in nessun modo la città di Milano». A controbattere è la sua vice Sara Valmaggi (Pd) che invece sta con Pisapia e sostiene che avere Saviano come milanese d’onore «sia un motivo di orgoglio». Idem il capogruppo del Pd Luca Gaffuri che fa notare come «in Lombardia non deve esserci spazio per le ambiguità, Saviano è una persona coraggiosa che con le sue opere ha contributo a combattere contro le mafie. È sbagliato che la Regione non sia presente alla cerimonia, al di là delle discutibili posizioni del suo presidente».

Carlo Spreafico, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, chiede che la Regione venga comunque rappresentata, al di là della scelta di Boni. «Il Parlamento lombardo non può essere sequestrato dal comportamento del presidente».

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