La nuova Zsl nel centro cittadino e la questione del campo da hockey di Legino sono state le due questioni che hanno infuocato il consiglio comunale di Savona di giovedì pomeriggio. Per quanto riguarda il nuovo sistema di regolamentazione della sosta, oltre all'acceso dibattito tra Giunta e consiglieri, a Palazzo Sisto si è concretizzata anche la protesta di numerosi cittadini. «La decisione in merito ai nuovi parcheggi a disco orario, stalli blu e Zsl l'abbiamo appresa attraverso una delibera della Giunta approvata il 30 dicembre - ha notato la capogruppo Pdl, Ileana Romagnoli -. Ci aspettavamo un'informativa migliore, ma adesso vorremmo sapere quali misure adotterà la Giunta per incentivare il trasporto pubblico e regolare il traffico privato». Pronta la replica dell'assessore all'Urbanistica Paolo Apicella. «L'obiettivo è adeguare Savona alle misure che tutte le città stanno adottando per decongestionare i centri cittadini - ha spiegato -. Abbiamo 2mila potenziali posti auto nella cintura del centro mentre per il trasporto pubblico puntiamo sulla concertazione con le linee del comprensorio. Da questa scelta chi guadagnerà di più sarà la cittadinanza che avrà una migliore qualità della vita e più posti auto a disposizione». «Sei meglio di Bisio!» è stato l'urlo lanciato da un cittadino del pubblico che ha dato il là alla protesta a base di cartelloni e applausi ironici.
Giusto il tempo di ristabilire un clima sereno nell'aula consiliare che la beffarda cronologia degli ordini del giorno ha voluto che si discutesse sul campo da hockey, altro tema caldissimo. La discussione basata sull'approvazione dei lavori per la costruzione dell'impianto sportivo è stata posticipata al prossimo consiglio in quanto le ultime perizie per smascherare vizi procedurali sono giunte fuori tempo massimo. Nell'annunciare il posticipo dell'odg, l'assessore Martino ha però esplicato la pratica, aprendo conseguentemente un dibattito che non era previsto. «In questa vicenda ci sono ulteriori vizi che tirerò fuori nel momento che verrà riproposta in consiglio» è stata l'accusa del consigliere Parino del Pdl. «Ti querelo per calunnia!», la seccata risposta di Martino a microfono spento. In un clima che stava diventando sempre più teso, è toccato al sindaco Berruti fare da paciere, cospargendosi prima il capo di cenere per la pratica «mi prendo tutte le responsabilità», e poi invitando l'assessore e il consigliere ad una stretta di mano.
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