
Le insidie dietro un utilizzo non corretto dell'aria condizionata in casa possono essere più gravi di quanto si possa pensare. Di solito ci si limita a ipotizzare che le conseguenze, magari con temperature troppo basse, sbalzi di temperatura enormi tra interno ed esterno o per via del flusso indirizzato sulla persona, possano essere raffreddori, mal di gola, tosse o dolori articolari. In realtà la mancata manutenzione del condizionatore può causare problemi ben più gravi per la nostra salute.
In cima alla lista della pericolosità ci sono invece senza dubbio le infezioni prodotte da patogeni che tendono a proliferare in condizioni igieniche precarie, ovvero quelle che si vengono a creare qualora non si provveda con una certa regolarità e la dovuta cura a pulire o cambiare i filtri del dispositivo elettronico. Questi, infatti, hanno la funzione primaria di trattenere lo sporco, la polvere e in generale tutti quei residui che, se immessi nell'ambiente, sono potenzialmente dannosi per la salute. Ecco spiegato perché, quindi, i filtri vanno periodicamente liberati di tutte le particelle catturate: in quella sporcizia si possono annidare infatti batteri, muffe e funghi a volte anche molto pericolosi i quali, qualora non eliminati correttamente, vengono messi nuovamente in circolo nella stanza da raffreddare tramite l'aria condizionata e quindi introdotti nei nostri polmoni con la respirazione.
In primis, quindi, si possono rischiare conseguenze per quanto concerne la salute, ovvero:
- difficoltà respiratorie, più comuni in persone con patologie pregresse o allergiche a pollini o acari della polvere;
- la presenza di muffe o funghi, come ad esempio la Candida albicans, che può causare la candidosi, o l'Aspergillus fumigatus, responsabile dell'aspergillosi;
- la proliferazione di batteri nocivi come Pseudomonas, Streptococco o Legionella pneumophilia: quest'ultimo patogeno è in grado di causare legionellosi e febbre di Pontiac. La patologia può evolvere come una banale influenza ma nei casi più gravi è accompagnata da sintomi gastrointestinali, cardiaci e neurologici.
Se a tutto ciò si aggiunge che il condizionatore coi filtri sporchi risulta molto meno efficiente, performante e che consuma tre volte tanto, è facile comprendere che la pulizia debba diventare obbligatoriamente un interesse primario.
È consigliabile ripulire i filtri all'inizio dell'estate, specie se il condizionatore è rimasto inattivo per un lungo periodo. Dopo questo passaggio, la procedura andrebbe ripetuta come minimo una volta al mese: chiaramente ciò dipende dalla frequenza di utilizzo dell'aria condizionata, per cui un uso quotidiano dovrebbe spingere a tagliare i tempi tra una pulizia e l'altra. Col passare del tempo si arriva a un momento in cui anche la pulizia non è più sufficiente e si deve passare alla sostituzione dei filtri: in genere si consiglia di effettuare il cambio ogni 2/3 anni.
L'operazione è abbastanza semplice e si può effettuare anche in modo autonomo senza appoggiarsi a un professionista. Il primo passo è quello di rimuovere i filtri quando ovviamente il dispositivo non è in funzione e, ancora meglio, è staccato dalla spina: in genere sono agganciati con dei semplici fermagli o sono inseriti in un binario scorrevole. Si procede poi con la valutazione dei residui accumulati, decidendo sulla base dell'ispezione se sia meglio provvedere alla pulizia o direttamente alla sostituzione. Il lavaggio si effettua semplicemente sotto acqua corrente tiepida, ed è sufficiente aiutarsi con l'uso di un sapone neutro: meglio evitare detergenti più aggressivi, tipo gli sgrassatori, e l'acqua bollente per non compromettere la superficie filtrante.
Si procede poi con l'asciugatura, per cui basta lasciare i filtri su un asciugamano o su un panno puliti: al tatto si può subito comprendere se il tempo all'aria è stato sufficiente a completare l'operazione. Infine i filtri vanno reinseriti con grande attenzione, avendo cura di rimetterli nella medesima posizione e con lo stesso metodo utilizzato in fase di rimozione.