
Il bonus colonnine domestiche è pronto al via per quella che è la sua quarta apertura: a partire dal prossimo lunedì 8 luglio sarà possibile per i contribuenti inviare le istanze di accesso all'incentivo attraverso la piattaforma informatica dedicata.
Complessivamente il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato 20 milioni di euro per finanziare la misura nel 2024. Al fondo potranno accedere tanto le persone fisiche quanto i condomini che documenteranno di aver sostenuto i costi di acquisto e installazione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici a partire dall'1 gennaio.
Il bonus, gestito da InvItalia, è un contributo studiato per incentivare l'installazione di punti di ricarica privati: tale contributo è pari all'80% del costo di acquisto e di posa degli strumenti di ricarica, dalle colonnine alle wallbox. La misura varata dal governo prevede un tetto di 1.500 euro per i privati e di 8mila euro qualora si vadano a coprire parzialmente i costi di installazione in parti comuni di edifici condominiali. Il bonus è ritenuto valido per le spese sostenute dal diretto interessato a partire dal 1° gennaio fino ad arrivare al 31 dicembre del 2024, e potranno usufruirne esclusivamente persone fisiche residenti in Italia e condomini rappresentati dall’amministratore pro tempore o da un condomino delegato.
Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del prossimo lunedì 8 luglio sull'apposita piattaforma online approntata da InvItalia. Per autenticarsi sul portale sarà necessario disporre di Spid, il sistema pubblico di identità digitale, Cie, la carta d’identità elettronica o Cns, la carta nazionale dei servizi. Conclusa questa fase, una volta avuto accesso all'Area Personale,si dovrà procedere con la compilazione del form. Dalla scrivania personale è possibile scegliere l'incentivo o chiedere ulteriori chiarimenti attraverso il servizio "Parla con me". Selezionata la voce "Colonnine domestiche", bisognerà infine compilare la domanda in tutte le parti richieste. Ovviamente è possibile presentare una sola istanza per ciascun potenziale beneficiario.
È possibile ottenere un rimborso per tutta una serie di spese, a partire da quelle sostenute per comprare e mettere in opera le infrastrutture di ricarica, compresi i costi, ad esempio, per le opere edili
connesse e i dispositivi di monitoraggio. Risultano incluse anche le spese di progettazione, di direzione dei lavori e di collaudo, nonché quelle sostenute per connettersi alla rete elettrica con l'attivazione di un nuovo Pod.
Non penso, è sicuramente uno dei punti deboli di questo governo su cui non mi trovo d'accordo.
Ma il problema è che fino a che ci sono inferiori che comprano auto a pila facendo credere anche a se stessi che "lo fanno per l'ambiente" (falso) e che credono pure di risparmiare (falso), mentre invece comprano questi catafalchi unicamente per "impressionare" gli amici al semaforo e fare i fighetta durante la pausa caffè dove si vantano con i colleghi del loro mega-tombino, anche il governo non si metterà di traverso, purtroppo.
E io devo pagare con le mie tasse dei riccastri con manie di accelerazione al semaforo (perché di questo si tratta) perché si mettano i punti di ricarica in proprio?
Ma stiamo pazziando, questa follia green sta costando a chi non vuole questa rivoluzione da metrossessuali gretini.
Non penso, è sicuramente uno dei punti deboli di questo governo su cui non mi trovo d'accordo.
Ma il problema è che fino a che ci sono inferiori che comprano auto a pila facendo credere anche a se stessi che "lo fanno per l'ambiente" (falso) e che credono pure di risparmiare (falso), mentre invece comprano questi catafalchi unicamente per "impressionare" gli amici al semaforo e fare i fighetta durante la pausa caffè dove si vantano con i colleghi del loro mega-tombino, anche il governo non si metterà di traverso, purtroppo.