
Si avvicina a grandi passi il 30 giugno, data entro la quale va presentato o aggiornato l'Isee 2025 qualora non si voglia correre il rischio di perdere gli arretrati dell'Assegno unico universale dalla mensilità di marzo. Ad essere interessati dalla scadenza sono tutti quei nuclei familiari beneficiari che devono ancora inviare la Dichiarazione Sostitutiva Unica aggiornata: in mancanza di questo requisito fondamentale, e non importa quale sia il reddito della famiglia, l'Inps continuerà ad erogare l'importo minimo previsto dalla misura, vale a dire 57,50 euro al mese per ciascun figlio.
L'erogazione dell'assegno avviene in modo automatico senza che vi sia bisogno di inviare annualmente la domanda, ma per ottenere un importo personalizzato sulla propria condizione economica l'Isee va aggiornato ogni anno: solo così facendo il contributo potrà superare anche i 200 euro per figlio nei casi di redditi particolarmente bassi. Presentare la Dsu entro e non oltre il 30 giugno significa ottenere tramite conguaglio gli arretrati spettanti da marzo sulla base del reddito familiare, dal momento che in circostanze del genere l'Inps ha erogato solo l'importo minimo. Se l'aggiornamento dell'Isee venisse effettuato oltre la deadline, il nucleo familiare beneficiario riceverebbe quanto gli spetta a partire dalla mensilità successiva all'invio, tuttavia non esiste in questo caso alcuna retroattività, per cui sarebbe impossibile recuperare le somme spettanti pregresse.
Come agire, quindi, per non perdere una parte del contributo? È sufficiente presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica aggiornata tramite Caf oppure attraverso il sito dell'Inps, dal momento che, come precisato dall'Istituto nazionale di previdenza sociale, non è necessario presentare una nuova domanda di assegno unico ma basta comunicare eventuali variazioni nel nucleo familiare.
La necessità di inviare gli aggiornamenti è legata a un'altra novità entrata in vigore lo scorso aprile, vale a dire la riforma del calcolo dell'Isee che non include più i titoli di Stato fino a 50mila euro nel patrimonio mobiliare. Stando ai dati riportati dall'Inps nel mese di aprile 2025 sarebbero state prodotte più di 75mila Dsu al giorno, con un incremento del 60% rispetto al 2024. Le "Dsu ripetute", ovvero quelle che hanno modificato Isee già calcolati sulla base delle nuove norme, sarebbero state alla base di questa impennata, secondo Caf Cgil.
Eppure, ciò nonostante, l'impatto complessivo è stato molto limitato: sulla base dei dati in loro possesso, infatti, i Caf Acli rivelano che appena il 17,4% dei contribuenti che avevano già presentato la Dsu prima del 3 aprile ha chiesto un nuovo calcolo e che nei casi in cui ciò è avvenuto la differenza media sull'indicatore è stata poco significativa.
A beneficiare del cambiamento sono stati più i single, dal momento che l'esclusione dei titoli di stato dal patrimonio si riflette direttamente sull'indicatore senza risultare modulata dalla scala di equivalenza utilizzata per le famiglie numerose: ipotizzando il tetto massimo di 50mila euro in titoli di Stato, per esempio, un single vedrebbe ridurre l'Isee del 19%, mentre un nucleo familiare di 5 persone appena del 6%.