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Assicurazione sulla casa, perché farla, quanto costa e a cosa bisogna stare attenti

L’idea di un’assicurazione sulla casa non è balzana, soprattutto considerando che l’Italia è particolarmente esposta a pericoli idrogeologici. Ci sono diversi tipi di polizze e ci sono anche modi per risparmiare

Assicurazione sulla casa, perché farla, quanto costa e a cosa bisogna stare attenti

Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) il 93,9% dei comuni italiani è esposto a rischi idrogeologici, ciò si tramuta in un pericolo potenziale per edifici e persone. Non è un caso che “alluvione” è una delle parole che ha segnato il 2023. Nonostante ciò, soltanto un immobile a uso abitativo su due è assicurato (il 52%).

L’ assicurazione sulla casa non può essere vista esclusivamente come un costo e dovrebbe invece essere intesa come la tutela dell’investimento fatto per acquistarla.

Esistono diverse formule per assicurare la propria casa e, come vedremo, tra queste ce ne sono di abbordabili dal punto di vista economico.

Come funziona l’assicurazione sulla casa

L’assicurazione sulla casa offre diverse estensioni, le quali hanno ovviamente un impatto sul premio da pagare. Si va dalla protezione contro i danni materiali all’immobile fino alla copertura dei beni che vi sono all’interno, proteggendo così anche da eventuali furti.

C’è anche la possibilità di inserire una formula responsabilità civile (Rc) per i danni provocati a terzi come, per esempio, nel caso che una perdita d’acqua possa infiltrarsi fino a danneggiare l’appartamento vicino o quello al piano inferiore.

Le compagnie di assicurazione hanno dei sistemi di calcoli i cui termini comprendono il valore della cosa assicurata e l’eventualità che il rischio temuto si verifichi, da qui viene calcolato il premio, ossia il costo della polizza che l’assicurato è chiamato a sostenere.

Le diverse formule assicurative

La copertura assicurativa maggiore è ascrivibile all’assicurazione a valore intero, formula che consente un risarcimento pari al valore del danno. Ciò significa che il valore dell’immobile va ponderato in modo preciso, tenendo conto anche degli apprezzamenti e dei deprezzamenti che si possono susseguire nel tempo. In questo caso il premio è più alto rispetto a quello delle altre formule.

C’è poi la polizza a primo rischio assoluto e fa riferimento ai valori massimali indicati nella polizza. In altre parole, se la casa ha un valore di 150mila euro e viene assicurata per un valore di 75mila euro, in caso di danneggiamenti la cifra risarcita non potrà essere superiore a 75mila euro. Non si tratta di una formula balzana, perché non tutti gli eventi temuti sono tanti estremi da danneggiare completamente un immobile e, in questo caso, il premio è più basso.

La polizza a primo rischio relativo si situa tra le due formule precedenti e si usa soprattutto contro i furti. Il funzionamento può apparire un po’ macchinoso. L’assicurato calcola il valore reale dei beni che intende proteggere e ne comunica il valore alla compagnia assicurativa, indicando anche in che percentuale intende assicurarli.

Se un eventuale danno è inferiore al valore assicurato, questo viene risarcito per intero, altrimenti l’indennizzo viene riconosciuto in modo proporzionale alla differenza tra il valore dei beni dichiarato e quello accertato da un perito quando il sinistro si verifica.

Per chiarire con un esempio: una persona assicura beni per 100mila euro e decide di assicurarne solo per 50.000 euro. Si verifica un furto per beni del valore di 45mila euro che, con questa formula assicurativa, vengono rifusi completamente all’assicurato.

Nel caso in cui il valore dei beni rubati fosse di 80mila euro, l’assicurazione procederebbe calcolando il rapporto tra il valore assicurato e quello reale dei beni (50.000 / 100.000 = 0,5) e moltiplicherebbe il valore del danno per il medesimo coefficiente (0,5). In questo caso l’indennizzo sarebbe di 80.000 x 0,5 = 40.000 euro.

Quali danni non sono coperti

Come in qualsiasi altra copertura assicurativa, non sono coperte negligenze e colpe del proprietario. Questo può tradursi in diverse declinazioni: i danni derivanti da tubature mai revisionate non sono coperti, così come non sono coperti i danni dovuti a una caldaia lasciata in uno stato di incuria o il crollo del tetto decadente e mai manutenuto.

Quanto costa un’assicurazione sulla casa

È impossibile stilare un listino, perché il premio assicurativo varia a seconda di diversi parametri, tra i quali le coperture richieste (furto, incendio, allagamento, calamità naturale, eccetera), dal luogo in cui l’immobile è ubicato, dal tipo di edificio, dal suo valore e anche dalla sua ampiezza.

Una media ponderata è inclusa in una forchetta indicativa che va da 200 euro a oltre mille euro l’anno.

Tuttavia, ci sono delle detrazioni e alcuni accorgimenti per risparmiare.

Come risparmiare

Il primo consiglio è quello di evitare situazioni di sovrassicurazione, evitando di attivare coperture inutili o in ogni caso eccessive. Raramente le assicurazioni sono disponibili a concedere indennizzi superiori a quelli stabiliti durante la fase di perizia dei danni.

Parallelamente, al netto di offerte estemporanee che alcune compagnie possono mettere in atto, diverse compagnie concedono vantaggi a chi, oltre alla casa, assicura anche altri beni come, per esempio, un mezzo di trasporto.

C’è, in ogni caso, la detraibilità del 19% del premio assicurativo per le polizze stipulate o rinnovate a partire dal 2018 relativamente alle somme a garanzia degli eventi atmosferici estremi.

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