
Lasciare un’auto in stato di abbandono su un’area comune condominiale non è solo un problema di decoro. Si tratta di un uso illecito di uno spazio condiviso, che lede il diritto degli altri condòmini a fruirne in modo corretto e sicuro.
È quindi giusto che il condominio si tuteli. Ma non può farlo da solo: rimuovere un bene altrui senza autorizzazione può comportare responsabilità legali. Serve seguire l’iter giusto, vediamo quale.
Le ragioni del condominio
Secondo una recente decisione del Tribunale di Roma (ordinanza n. 6882 del 16 aprile 2024), il condominio ha il diritto di chiedere e ottenere la rimozione del veicolo abbandonato, anche se appartiene a una persona estranea al palazzo. E le spese possono essere addebitate al proprietario del mezzo.
Nel caso dibattuto a Roma, il veicolo si trovava da anni in un’area comune del cortile condominiale, inutilizzato e in evidente stato di abbandono. Il proprietario, estraneo al condominio, non ha mai risposto alle comunicazioni inviate. Di fronte alla situazione di stallo, l’amministratore ha agito per vie legali.
Il giudice ha accolto la richiesta del condominio, autorizzando la rimozione del mezzo a spese del proprietario. Nella motivazione, si sottolinea che la presenza del veicolo configurava una violazione del diritto degli altri condòmini a fruire degli spazi comuni, indipendentemente dalla titolarità o dal consenso esplicito.
Il quadro normativo
A sostegno della legittimità dell’azione del condominio, interviene anche il Codice Civile. L’articolo 1102 stabilisce che ogni condomino può utilizzare le parti comuni, ma senza alterarne la destinazione o impedire agli altri di goderne allo stesso modo. Lasciare un veicolo abbandonato su uno spazio condiviso, quindi, rappresenta una violazione di questo principio, poiché limita la fruizione dell’area da parte degli altri residenti.
L’articolo 1130, invece, assegna all’amministratore il compito di compiere gli atti conservativi delle parti comuni, compreso l’intervento per liberare l’area da beni che ne ostacolano l’uso corretto. Infine, l’articolo 70 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile consente l’applicazione di sanzioni per chi viola il regolamento condominiale, ma non autorizza la rimozione forzata di veicoli senza passare dal giudice. Per questo, anche nei casi più evidenti di abbandono, è sempre necessario ottenere una specifica autorizzazione del tribunale.
Cosa deve fare l’amministratore
Qualora dovesse verificarsi una situazione di questo tipo, l’amministratore deve seguire il seguente iter:
identificare il proprietario del veicolo: basta una visura al Pra (Pubblico registro automobilistico), a cui può accedere anche l’amministratore condominiale;
inviare una diffida scritta: si invita il proprietario a rimuovere il veicolo entro un termine preciso (15 o 30 giorni), informandolo che in caso contrario si procederà per vie legali;
rivolgersi al giudice in caso di inadempienza: se il proprietario non risponde o si rifiuta di rimuovere il mezzo, il condominio può chiedere al Tribunale, con un’istanza d’urgenza, l’autorizzazione a farlo al suo posto.
Se il veicolo è pericoloso
In casi particolari, ad esempio se il veicolo contiene rifiuti, presenta rischi per la salute o la sicurezza, può intervenire direttamente la polizia locale o l’Asl, su segnalazione dell’amministratore o dei condòmini. Ma attenzione: anche in questi casi è sempre consigliabile documentare tutto e seguire le vie ufficiali.
Un abuso, anche se “non dà fastidio”
Chi abita in condominio ha diritti e doveri. Lasciare un’auto in stato di abbandono, senza autorizzazione, in un’area comune non è una semplice dimenticanza: è un abuso.
Oggi la giurisprudenza riconosce ai condòmini il diritto di difendere i propri spazi, anche a costo di agire per vie legali. L’importante è non improvvisare: l’intervento va documentato, autorizzato dal giudice e notificato al proprietario, per evitare rischi.