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Carburanti, ecco come viene deciso il prezzo alla pompa

Il costo è costituito per il 58% dalla componente fiscale. Urso: "Gli aumenti colpa dell'Opec". Non è previsto un ritocco delle accise: servono a ridurre il cuneo fiscale

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Il caro carburanti ha destato non pochi problemi negli ultimi mesi, specialmente per chi ha scelto di partire per la propria vacanza viaggiando in automobile. Addirittura sull’autostrada A8 il prezzo della benzina è arrivato a 2 euro e 70 centesimi al litro per il self (ne abbiamo parlato in questo articolo). "I prezzi dei carburanti hanno cominciato a salire da quando l'Opec+", ha spiegato in una intervista a Repubblica e in un colloquio con il Messaggero il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. "Il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile. Un aumento che si scarica sul consumatore", ha poi continuato spiegando che "in Italia abbiamo il costo industriale di benzina e diesel più basso d'Europa, molto più di Germania, Francia e Spagna".

Il caro benzina

Le associazioni che tutelano i consumatori hanno presentato un esposto alla Guardia di Finanza chiedendo al governo di modificare i prezzi estremamente alti dei carburanti. Complessivamente lo stato italiano ha incassato 2,27 miliardi durante questo periodo di esodo estivo.

Il ruolo dell’Opec

Secondo il ministro Urso gli aumenti dei prezzi dei carburanti sono colpa delle scelte dell'Opec. Inoltre il taglio delle accise non è praticabile in quanto le risorse sono necessarie a finanziare i provvedimenti del governo. Urso ha rivendicato le misure attuate dal governo, un esempio è la richiesta di esporre il prezzo medio, inoltre il ministro ha affermato che il governo non toccherà le accise. Il ministro del Mimit ha detto: "Non si replicherà quanto fatto dal governo Draghi, quando decise quella misura il prezzo di benzina e gasolio era di circa 2,20 euro al litro, ben superiore a quello attuale che resta sotto i due euro".

Come si forma il prezzo

Il prezzo del carburante è diviso in diverse voci. Il 58% della cifra riguarda la componente fiscale, ovvero Iva e accise mentre il 42% è costituita dal prezzo industriale che include i costi della materia prima e quelli commerciali, amministrativi e logistici.
In merito alle accise il ministro Adolfo Urso ha affermato: "Il taglio sulle accise costa 1 miliardo al mese. Se riproponessimo la misura fatta dal governo Draghi, dovremmo trovare in altro modo,con altre tasse, 12 miliardi di euro l'anno, ovvero piùdi quello che costava il Reddito di cittadinanza". Inoltre nel 42% sono racchiusi anche i ricavi del gestore e quindi le entrate dovute alla filiera distributiva. Il margine lordo è fondamentale per i gestori che coprono le spese di distribuzione primaria e secondaria. Inoltre i responsabili delle pompe devono pagare anche tasse e canoni che pesano per uno scarso 12% sul totale versato dagli automobilisti per la verde e per circa l'8% sul gasolio. Su queste ultime percentuali l’operatore ha il potere di modificarne il prezzo.

La materia prima

Per quanto riguarda la materia prima, ovvero il 30% del costo complessivo per la benzina e il 41% per il diesel, sono il cambio euro/dollaro assieme alle quotazioni internazionali a definire le cifre. In merito a questo processo è bene conoscere i costi a livello internazionale dei prodotti raffinati, ovvero il Platts Cif Med che ne esprime il valore effettivo, questo si basa sugli scambi fisici in un determinato giorno e in una determinata area. Nel caso in cui il rapporto fosse sbilanciato verso il dollaro ci sarebbe una forte incisione sul prezzo. Proprio sulla materia prima Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ha affermato: "Il costo della materia prima è fuori dal controllo europeo ed è in mano all'Opec e ai Paesi produttori. Noi possiamo fare poco". Abbiamo approfondito la situazione in questo articolo.

I prezzi in autostrada

In merito ai prezzi molto alti proposti sulle autostrade è necessario considerare che i distributori sono aperti 24 ore al giorno.

Questo fattore comporta costi di gestione maggiori rispetto alle pompe che si trovano su altre strade, inoltre devono essere versate le royalties, quindi un compenso per poter vendere il carburante, al concessionario della tratta.

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