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Caro gas, condomini senza riscaldamento: ecco quanti sono a rischio

La situazione inizia a diffondersi in modo preoccupante sul territorio nazionale

Caro gas, condomini senza riscaldamento: ecco quanti sono a rischio

Con l'incremento dei costi del gas e i rischi sempre più alti di insolvenze inizia ad aumentare anche la possibilità di restare al freddo per numerosi condomini. I primi casi di chiusura delle forniture si sono registrati al Nord del Paese, anche se le probabilità che tale fenomeno possa estendersi anche altrove cominciano a diventare sempre più concrete.

Cosa si rischia

Tra i casi più clamorosi emersi recentemente quello di una palazzina di Roma sita nel quartiere Marconi. Un complesso costituito da 8 edifici all'interno dei quali dimorano complessivamente circa 300 nuclei familiari: ebbene, a causa di un debito di 150mila euro, queste famiglie, composte anche da bambini e anziani, si sono viste disattivare l'impianto di riscaldamento centralizzato. Il rischio concreto di restare al freddo in uno dei momenti più duri dell'anno aveva portato i condomini a riunirsi con urgenza per trovare una rapida soluzione all'incombente problema, magari con la sostituzione dell'amministratore. Purtroppo il tentativo non è andato a buon fine e ora le circa 300 famiglie si trovano in una situazione disperata.

Stando a quanto riportato da Il Messaggero, peraltro, quello del comprensorio del quartiere Marconi non è un caso isolato nella Capitale. Stesso destino, infatti, è capitato anche ai condomini che vivono in un complesso sito in via Baldo degli Ubaldi: in questo caso si tratta di circa 200 appartamenti. I residenti hanno subito la disattivazione dell'impianto di riscaldamento centralizzato. La possibilità che l'elenco di condomini italiani in difficoltà possa allungarsi ulteriormente si fa sempre più concreta.

L'allarme dell'Anaci

I problemi, peraltro, non si limitano solo a quanti non abbiano le possibilità economiche per saldare i propri debiti, ma anche a coloro i quali, pur avendo rimediato alla condizione debitoria magari firmando un nuovo contratto, si trovano ad attendere l'arrivo degli addetti incaricati di rompere i sigilli apposti agli impianti di riscaldamento bloccati.

A lanciare l'allarme è il presidente dell'Associazione nazionale condomini (Anaci) di Roma Rossana De Angelis, secondo la quale la problematica del blocco degli impianti di riscaldamento affligge almeno 5 condomini ogni 100."Dal 1° dicembre chi ha potuto ha acceso, ma nei casi in cui il servizio non è stato staccato e si è optato per un piano di rientro", precisa De Angelis, "questo dovrà essere sommato le nuove bollette". Nel cosiddetto piano di rientro, che viene a sommarsi ai costi già elevati delle bollette, è contemplato un incremento dei costi che diventa quasi impossibile da affrontare, considerando il fatto che il taglio del riscaldamento colpisce nella maggioranza dei casi proprio coloro che già si trovano in difficili condizioni economiche. Il presidente di Anaci Roma consiglia ai condomini di tenere sotto controllo con grande attenzione i conti dei condomini, indicendo assemblee ed eventualmente sostituendo amministratori inadeguati.

Per risolvere il problema alla radice, tuttavia, è da attendere un intervento da parte degli Enti locali o del governo.

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