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Danni alla macchina da maltempo: come tutelarsi

Gli automobilisti possono tutelarsi solo attivando una polizza eventi atmosferici

Danni alla macchina da maltempo: come tutelarsi

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L'argomento relativo al risarcimento danni alla propria auto in caso di calamità naturali, ovviamente, torna purtroppo alla ribalta in queste ultime ore per via della tragedia che ha colpito l'Emilia Romagna. Cosa può accadere, dal punto di vista assicurativo, nel caso in cui si verifichino fenomeni atmosferici particolarmente violenti in grado di causare pesanti danneggiamenti anche alle autovetture?

L'unico strumento in grado di tutelare gli automobilisti è l'assicurazione contro eventi atmosferici, una delle polizze che si possono attivare in modo accessorio unitamente alla Rc Auto obbligatoria. Dato che, purtroppo, nel nostro Paese eventi di questo tipo non sono più una rarità assoluta, negli ultimi anni questo genere di tutela si è diffusa su larga scala.

Cosa prevede

Come detto, tale polizza viene proposta dalle compagnie assicurative tra quelle accessorie alla responsabilità civile, qualora il proprietario del mezzo intenda tutelarsi anche nell'eventualità che la propria autovettura subisca danni a causa di intemperie o per via di condizioni climatiche eccezionali e imprevedibili. In genere tale copertura assicurativa protegge il veicolo che si trova in strada dai principali eventi naturali, come pioggia e grandine, alluvioni, inondazioni, trombe d'aria, frane, smottamenti del terreno. Più raro, invece, il caso in cui vengano inclusi anche danni provocati da eruzioni vulcaniche o terremoti. Attivando questa polizza ci si tutela anche da eventuali danni provocati dalla caduta di alberi o da detriti trasportati dalla furia del vento.

Cosa fare

Innanzitutto per ottenere il rimborso è necessario che la compagnia assicurativa riceva una certificazione in grado di chiarire se l'evento atmosferico a causa del quale il veicolo si è danneggiato sia effettivamente da ritenere eccezionale e che lo stesso sia riscontrato da più cittadini: in genere ciò viene effettuato tramite il bollettino di un centro meteorologico ufficiale, o con dichiarazioni scritte delle autorità locali.

L'automobilista deve inoltrare istanza di risarcimento all'assicurazione, allegandovi anche una copia della denuncia dei danni subiti precedentemente effettuata alle forze dell'ordine. Il passo successivo è ovviamente l'invio sul posto di un perito, incaricato dalla compagnia assicurativa di determinare l'entità del danno e quindi la stima dei costi di riparazione. Qualora il danno sia irreparabile o la vettura sia totalmente distrutta, la polizza copre in genere il valore commerciale che il mezzo aveva al momento dell'evento atmosferico.

Risarcimento

La copertura prevede un massimale, cioè un limite di valore rifondabile al danneggiato, e talvolta anche una franchigia, ovvero l'importo minimo al di sotto del quale non scatta il risarcimento. In qualche caso è previsto uno scoperto, cioè una percentuale del danno che resta a carico del proprietario del mezzo.

Come anticipato, comunque, l'indennizzo non viene riconosciuto qualora siano riscontrate responsabilità dell'assicurato (o di chiunque si trovasse al volante del mezzo in quel momento) o nel caso in cui l'evento atmosferico non sia giudicato "straordinario".

Il costo di tale polizza viene generalmente determinato sulla base del valore dell'auto e delle abituali condizioni meteorologiche del luogo di residenza del proprietario.

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