Le nuove norme sui pagamenti dell’Imu hanno lo scopo di dare un aiuto concreto a quei cittadini che hanno subito ingenti danni dopo l’alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche. Gli incentivi, però, rendono più complessi i procedimenti inducendo spesso i contribuenti a errori e ritardi. In particolare, a essere stato modificato è il metodo per calcolare l’acconto Imu che normalmente va versato entro il 16 giugno. Con la nuova regola si fa riferimento al primo semestre, mentre in precedenza si doveva tenere conto dell’intera annualità divisa per due. Ciò rende il calcolo più complicato, perché bisogna tenere conto di tutti i cambiamenti avvenuti nei sei mesi ed evitare così facili errori.
L’acconto Imu per gli alluvionati
L’acconto Imu 2023 per i cittadini che hanno subito danni dall’alluvione resta sospeso fino a 20 novembre. C’è, poi, l’incentivo della riduzione del 50% dell’imponibile per quelle abitazioni dichiarate inagibili e non utilizzabili, ma anche in questo caso c’è il rischio di sbagliare procedura. L’inagibilità deve essere verificata o dall’ufficio tecnico comunale, con la spesa di perizia a carico del proprietario, oppure autocertificata da un professionista privato abilitato. Nel caso l’immobile sia diventato un rudere, sprovvisto anche di tetto, potrebbe essere iscritto al catasto come “collabente”, ovvero in questa categoria rientrano vecchie strutture diroccate e non più utilizzate, che sono quindi esposte a intemperie, e su cui non viene svolta alcuna manutenzione. Questa posizione permette ai proprietari di non pagare l’Imu.
Gli incentivi per i terremotati
Non va dimenticato, inoltre, che per le abitazioni inagibili e oggetto di ordinanza di sgombero nelle zone colpite dai terremoti del 2012 in Emilia Romagna e 2016 nel Centro Italia, c’è l’esenzione fino al termine del 2023. L’incentivo a L’Aquila è addirittura garantito fino alla ricostruzione degli immobili. Non hanno diritto all’esenzione, come riporta il quotidiano Il Sole 24 Ore, le prime case di lusso, ossia quelle che appartengono alle categorie A/1, A/8 e A/9, che però sono poco meno di 70mila. Con le abitazioni sono dispensate anche le pertinenze, ma nel limite di una sola per categoria C/2, cioè cantine, soffitte e magazzini, C/6, i box auto e C/7, le tettoie, anche se accatastate insieme alla casa.
Gli appezzamenti di terreno
L’Imu va pagata anche per i terreni agricoli ad eccezione di quelli collinari e montani in gestione oppure di proprietà dei coltivatori diretti o imprenditori. Si tratta di fondi utilizzati per finalità agro-silvo-pastorale, silvicoltura, funghicoltura e allegamento di animali.
Alcune curiosità
Riguardo al pagamento dell’Imu ci sono molti dubbi e i contribuenti sono soliti fare domande specifiche al Fisco. Per esempio: nel caso di marito e moglie che hanno la residenza in abitazioni diverse spetta a entrambi l’esenzione sulla prima casa, a mano che non sia di lusso.
Su coloro che possiedono un immobile in comproprietà la norma è chiara: ognuno paga la propria parte. Infine, rispetto ai modelli precompilati F24 non è detto che il cittadino debba pagare la cifra stabilita obbligatoriamente. Se ci sono degli errori palesi si possono rifare nuovamente i calcoli.
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