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Perché si fa fatica a trovare francobolli

Al di fuori degli uffici postali si comincia a fare una certa fatica areperire francobolli. Ecco cosa sta succedendo

Perché si fa fatica a trovare francobolli

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Il digitale riduce la circolazione della posta tradizionale. Così, dai tabaccai, è sempre più difficile trovare francobolli. Le comunicazioni ufficiali, le bollette e tutta la corrispondenza a cui siamo abituati viene sempre più soppiantata da email e da app per dispositivi mobili e, nel medesimo tempo, al posto delle cartoline, i turisti scattano fotografie che inviano tramite le app per la messaggistica istantanea (WhatsApp e altre ancora).

La domanda di francobolli scarseggia e i tabaccai non hanno particolare interesse nell’impiegare tempo e denaro per approvvigionarsene.

Segni dei tempi che cambiano, si dirà, ed è indubbiamente vero. Ma con il francobollo, introdotto per legge nel 1957, se ne va qualcosa che appartiene al nostro passato.

Addio ai francobolli

L’invio di una cartolina o di un biglietto di auguri diventa sempre più macchinoso, perché si fa fatica a trovare i francobolli, a meno di non recarsi presso un ufficio postale e mettersi in coda.

Noi tabaccai non abbiamo un canale preferenziale

Gianfranco Labib, presidente di Assotabaccai-Confesercenti ha spiegato i motivi di questa penuria all'agenzia Adnkronos: "Noi tabaccai dobbiamo acquistare i francobolli direttamente agli uffici postali ma non abbiamo un canale preferenziale, dobbiamo andare lì e fare la fila, poi dobbiamo anticipare la cifra a fronte di una richiesta molto, molto bassa. Bisognerebbe dare la possibilità al tabaccaio di bypassare la fila alle Poste magari con una prenotazione telefonica".

Inoltre, i tabaccai hanno un ricarico minimo e non c’è la possibilità di rendere i francobolli invenduti, dovendo peraltro averne di importi diversi. Per dirla in modo semplice, il gioco non vale la candela.

Nei luoghi turistici se ne vendono di più ma il peso della digitalizzazione lascia impronte chiare: le app di messaggistica istantanea permettono di scrivere, allegare fotografie e di comunicare le emozioni del momento, tutte cose immediate che non richiedono soste presso i tabaccai né l’uso di una penna.

Le marche da bollo

Le email sostituiscono le lettere, le Pec sostituiscono le raccomandate, le app di messaggistica mandano in pensione cartoline e biglietti e le procedure telematiche soffocano la vendita di marche da bollo. I tabaccai hanno per lo più richiesta di marche da bollo da 2 euro e da 16 euro, utili per fatture, ricevute fiscali e per il rinnovo dei documenti di identità.

"C'è tanto da modificare nel nostro settore e stiamo lavorando con il viceministro Leo per portare modifiche strutturali a un sistema vecchio che ha retto per tanti anni", conclude Labib.

Le cassette postali

Una conseguenza della minore domanda di francobolli è lo smantellamento delle cassette postali che passeranno dalle 46.500 attuali a 29mila.

Al loro posto sorgeranno delle cassette postali digitali dotate di sensori che comunicheranno la presenza di lettere al loro interno, in modo da ottimizzare la levata.

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