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Irregolarità formali e ravvedimento speciale, slitta la scadenza

La bozza del nuovo Decreto bollette sposta la scadenza della definizione agevolata al 31 ottobre e quella del ravvedimento speciale al 30 settembre

Irregolarità formali e ravvedimento speciale, slitta la scadenza

Il governo ha deciso di posticipare i termini ultimi previsti per sanare le irregolarità formali e per il ravvedimento speciale: proprio in prossimità della scadenza già definita nel calendario della tregua fiscale introdotta dalla legge di bilancio, quindi, la bozza del nuovo Decreto bollette concede più tempo ai contribuenti italiani.

Irregolarità formali

Il limite entro il quale effettuare il pagamento della prima rata per sanare, attraverso la definizione agevolata, le irregolarità, le infrazioni e l'inosservanza di obblighi o adempimenti di natura formale, commesse fino al 31 ottobre 2022, viene posticipato di sette mesi rispetto a quanto previsto: la scadenza, quindi, non sarà più quella del prossimo venerdì 31 marzo, bensì quella di martedì 31 ottobre.

Come indicato dal comma 166 della Legge di bilancio, la definizione agevolata permette al contribuente di rimediare alle "irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non rilevano sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’imposta sul valore aggiunto e dell'imposta regionale sulle attività produttive e sul pagamento di tali tributi, commesse fino al 31 ottobre 2022".

Come specificamente indicato sul portale dell'Agenzia delle entrate, tale istituto è accessibile a tutti i contribuenti, indipendentemente dalla professione o dall'attività svolta, dal regime contabile adottato e dalla natura giuridica: risultano pertanto inclusi anche i sostituti d’imposta, gli intermediari e in generale tutti quei soggetti tenuti per legge alla comunicazione di dati relativi a operazioni fiscalmente rilevanti.

Ravvedimento speciale

Nella bozza del Decreto bollette è altresì previsto lo slittamento di sei mesi della scadenza del versamento della prima rata del ravvedimento speciale sulle dichiarazioni dei redditi validamente inviate per il periodo di imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti: il termine non sarà più il prossimo venerdì 31 marzo, bensì il 30 settembre.

L'istituto prevede la possibilità per i contribuenti di beneficiare della riduzione a 1/18 della sanzione minima prevista dalla legge per sanare quelle violazioni, purché non ancora contestate alla data del primo versamento, relative a tributi gestiti dall'Agenzia delle entrate derivanti da dichiarazioni dei redditi fino al 31 dicembre 2021 sempre che risultino regolarmente inviate. Ciò significa quindi che se il problema, ad esempio, deriva da una dichiarazione dei redditi, da una dichiarazione Iva o 770 omessa, suddette violazioni non possono essere sanate col ravvedimento speciale.

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