Cittadini

In pensione 7 anni prima: ecco come funziona lo "scivolo" dell'isopensione

Nel decreto Milleproroghe è stata allungata di altri tre anni l'isopensione: ecco quali sono i lavoratori coinvolti e quali devono essere gli accordi tra azienda e Inps

In pensione 7 anni prima: ecco come funziona lo "scivolo" dell'isopensione

Pensionamento anticipato ai lavoratori a cui mancano pochi anni per raggiungere i requisiti minimi all'uscita dal mondo del lavoro se l'azienda ha personale in eccesso: è questa la base del meccanismo dell'isopensione che è stato prolungato dal decreto Milleproroghe. La misura nata negli anni della Fornero è stata estesa da 4 a 7 anni con la nuova scadenza nel 2026 invece della fine del 2023.

Come funziona l'isopensione

La misura, come detto, sarà valida per sette anni e scadrà il 30 novembre del 2026: in pratica, i datori di lavoro delle aziende che hanno più di 15 dipendenti potranno sostenere anche le spese della pensione che il lavoratore avrà maturato fino a quel momento e fino a quando non raggiungerà i requisiti definitivi per i quali possono mancare anche 7 anni prima del loro raggiungimento quando sarà scoccata l'ora della pensione minima. Il Corriere ricorda che questa misura nacque nel 2012 con l'art.4 della Legge Fornero: le aziende con più personale di quanto richiesto possono "accompagnare" uno o più lavoratori anziani all'uscita dal mondo del lavoro purché gli anni al raggiungimento dei requisiti minimi non fossero più di quattro. Tutto questo è andato avanti con queste regole fino al 2018 quando i quattro anni sono diventati sette che fino al 2020 per poi estesi al 2023 e adesso per tutto il 2026.

L’isopensione è una misura che vede al centro di tutto l’azienda che si fa totalmente carico delle spese del lavoratore versando all'Inps una specie di "doppio stipendio": sia quello dell'assegno sostitutivo pensionistico (chiamato "assegno di esodo") ma anche la contribuzione mensile che gli spetta. Durante gli anni dell’isopensione, il lavoratore percepirà quindi sia l'assegno sostitutivo della pensione ma anche la quota mensile fino a quando non avrà maturato i termini per la pensione di vecchiaia.

Affinché possa essere considerata attiva, dovrà essere siglato un accorto tra i sindacati e l'Ente che deve valutare che quanto richiesto dall'azienda sia in regola con i termini di legge e in regola con i contributi del lavoratore: per l'attivazione si rende necessaria anche una fidejussione per "garantire la solvibilità dell’impegno finanziario preso nei confronti del lavoratore", come spiegano gli esperti al quotidiano. Ovviamente, da tutto il calcolo vengono esclusi i contributi correlati che il datore di lavoro dovrà versare per il periodo in questione. Come detto prima, l'isopensione non potrà essere richiesta da tutti indistintamente ma soltanto dalle aziende che hanno più di 15 dipendenti: la misura nasce per incentivare i più anziani a lasciare il lavoro se si verifica un eccesso di personale.

Qualora il datore di lavoro non rispettasse gli obblighi che ha verso l'Inps, subirà una riscossione coatta del credito dopo 180 giorni.

Commenti