"Dimezziamo le tasse se tornano in Italia". Il piano del governo per le imprese

Il viceministro all’Economia ha affermato: “Riportiamo quelle multinazionali che vanno a posizionare le società all’estero e che quindi pagano poche tasse”

"Dimezziamo le tasse se tornano in Italia". Il piano del governo per le imprese
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Cinquanta per cento di tasse in meno se le imprese tornano in Italia. Questa la strategia definita dal viceministro all’Economia Maurizio Leo. L'agevolazione si trova all’interno del decreto legislativo sul fisco internazionale approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri lunedì 16 ottobre. Diverse le novità in occasione dell’attuazione della delega fiscale. Dal reshoring di aziende al regime agevolato per i lavoratori dipendenti che fiscalmente si traferiscono in Italia. Ecco le novità.

Dimezzare i prelievi

La novità prevede di dimezzare i prelievi fiscali per le imprese che scelgono di tornare nel Belpaese. L’esecutivo ha definito una strategia precisa per favorire le aziende italiane che in passato hanno lasciato il proprio territorio per andare all’estero. A questo proposito il viceministro all’Economia ha affermato: “Vogliamo riportare in Italia le imprese che se ne sono andate all’estero, è fondamentale. Le imprese andate in paradisi fiscali e via dicendo, le riportiamo in Italia e prevediamo una tassazione più bassa al 50%. E al tempo stesso portiamo quelle multinazionali che vanno a posizionare le società all’estero e che quindi pagano poche tasse”.

Regime agevolato

Oltre alla misura che favorisce le imprese, il decreto legislativo sul fisco internazionale prevede che i lavoratori dipendenti o autonomi che fiscalmente stanno in Italia potranno godere di un regime agevolato completamente nuovo dal 2024 che potrà durare fino a cinque anni. Oltre a questo è stata introdotta la Global Minimum Tax che rende concreto il secondo pilastro della riforma fiscale approvata su scala mondiale e prevede l'inserimento di una imposta minima del 15 % per le multinazionali.

Reshoring

Il reshoring riguarda la scelta volontaria, messa in atto da un'azienda, di spostare in tutto o in parte le proprie attività produttive, o le forniture, in un Paese diverso rispetto a quello in cui le stesse erano state precedentemente delocalizzate. In questo caso la strategia verrebbe applicata in Italia. La rilocalizzazione in questione, come si può evincere dall’articolo 5 della bozza del decreto legislativo, consentirà di dimezzare l’imponibile Ires o Irpef a seconda dei casi e dell’Irap. Inoltre ci saranno incentivi per le attività di impresa e di arti e professioni esercitate in forma associata che tornano in Italia da un Paese extra Ue o esterno allo Spazio economico europeo.

Nel caso in cui si goda di questa agevolazione e poi, prima che siano trascorsi cinque anni, si scelga di delocalizzare ancora una volta, lo Stato provvederà a recuperare il beneficio economico di cui l’impresa ha approfittato.

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