
Fra le tante truffe che i criminali mettono in atto per ingannare le ignare vittime una delle più utilizzate rimane quella che include l'utilizzo di banconote false. Di recente colpi del genere sono stati segnalati a Ferrara, e nelle zone litorali vicine. I malviventi si servono di pezzi da 20 e 50 euro per frodare i commercianti ed impossessarsi di denaro vero.
La tecnica è semplice. Il truffatore paga con una banconota falsa, genera confusione durante il momento del resto, e poi se ne va portando via con sé il denaro ricevuto. Come fare, quindi, per non essere fregati? La migliore difesa è imparare a riconoscere le banconote false. Un'idea potrebbe essere quella di apprendere il cosiddetto "metodo Bce".
Il primo elemento da controllare quando si tratta di esaminare una banconota è quello della filigrana. Si tratta della via più efficace per verificare l'autenticità di una moneta. Per filigrana si intende l'immagine presente sulla banconota che è possibile apprezzare quando questa viene posta controluce. In una vera banconota si può osservare il ritratto di Europa, e sono presenti anche il valore della banconota stessa, oltre ad altri riferimenti. In caso di moneta falsa, invece, spesso non si trova la filigrana. E, quando c'è, appare piuttosto come una stampa. Si riconosce facilmente.
La Banca Centrale Europea ha un suo metodo efficace per riconoscere i falsi. La procedura conta tre fasi: toccare, guardare e muovere. In sostanza, la prima cosa è valutare la carta delle banconote, che sono realizzare in fibre di cotone. La carta deve essere resistente, e presentare anche dei rilievi. Con guardare si intende, appunto, esaminare la filigrana. Infine, la banconota deve essere manipolata. L'ologramma, così come il numero verde smeraldo, cambiano a seconda di come si muove la banconota.
Se ciò non bastasse, sono in vendita dei piccoli strumenti molto efficaci che si
servono di luce UV e sono in grado dir riconoscere i pezzi falsi. Esistono anche dei rilevatori specifici. In caso di dubbio, sempre meglio rivolgersi alle forze dell'ordine, o chiedere alla Banca d'Italia.