Osservatorio Welfare di Edenred: il caro-vita è la principale preoccupazione di chi lavora

Per 3 persone su 4, il welfare è sempre più decisivo nella scelta del futuro lavoro

Osservatorio Welfare di Edenred: il caro-vita è la principale preoccupazione di chi lavora
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A Milano il Welfare Forum di Edenred Italia. Dall’Osservatorio Welfare emerge un'Italia del lavoro in evoluzione, in cui cresce la consapevolezza sull'importanza del benessere e il welfare aziendale si afferma come leva strategica per rafforzare l’engagement e il senso di appartenenza.

In un mercato del lavoro sempre più dinamico, 4 lavoratori su 10 si dichiarano non pienamente appagati. In questo scenario, il welfare aziendale si afferma come leva efficace per rafforzare il legame tra persone e organizzazioni e aumentarne il coinvolgimento.

Di queste e di altre sfide si è discusso al Welfare Forum 2025, appuntamento annuale di Edenred Italia che quest'oggi ha riunito a Milano oltre 300 direttori del personale, a cui sono stati presentati i risultati dell'Osservatorio Welfare, indagine condotta da Edenred Italia su un campione di oltre 770.000 beneficiari e 5.000 aziende e arricchita dalle indagini BVA Doxa su 1.500 dipendenti e 400 HR Manager.

Serve più engagement: un'opportunità per ripensare il benessere organizzativo
Dalla ricerca emerge come il disingaggio sia un aspetto che non può più essere ignorato. Gli stessi HR Manager percepiscono un aumento dei suoi sintomi: il 42% segnala una crescita del burnout, il 40% del turnover e il 37% del quiet quitting. A peggiorare il quadro, contribuisce anche il contesto economico: il caro-vita si conferma la preoccupazione principale per il 66% di chi lavora. Il welfare si rivela una soluzione fondamentale: la soddisfazione lavorativa raggiunge il 68% nelle aziende con un piano di welfare strutturato, contro il 53% di quelle che non ne hanno, a prova del suo valore come strumento di prevenzione e cura.

Il gap generazionale e la sfida della talent attraction
A rendere il quadro più complesso è l'impatto della Generazione Z. Pur essendo tra le più preoccupate dal caro-vita (70%), per i più giovani il lavoro assume centralità maggiore (è una priorità per il 38% vs 22% della media), ma a condizioni diverse, con la flessibilità che diventa un elemento non negoziabile. Per i Baby Boomer, invece, i pilastri restano retribuzione (32%) e stabilità (35%). Un piano welfare flessibile diventa la prova di un'azienda che ascolta e si adatta. Una leva importante per la talent attraction in un Paese che sta affrontando il cosiddetto “inverno demografico”.

Gli HR "architetti del benessere": una figura strategica che chiede strumenti per agire
Emerge con forza la figura chiave dell'HR Manager, sempre più chiamato a un ruolo strategico. L'83% percepisce il proprio ruolo come fondamentale in azienda. Una figura professionale chiamata ad affrontare diverse sfide – prima fra tutte la creazione di un ambiente di lavoro positivo (priorità per il 38% degli HR) – ma che necessita di strumenti semplici per essere pienamente efficace.

«Il welfare aziendale si conferma uno strumento di valore, in grado di offrire ai chi lavora un sostegno concreto al potere d’acquisto. – afferma Giulio Siniscalco, Commercial Director di Edenred Italia – Oggi anche il ruolo degli HR è cambiato: sono sempre più artefici del cambiamento organizzativo, capaci di progettare esperienze e non solo di gestire processi. Per affrontare questa sfida, il welfare si rivela efficace. Per liberare il potenziale di questo strumento e renderlo una vera leva di competitività per il Paese, è però necessario che anche la normativa faccia un passo avanti.

Il nostro contributo al dialogo con le istituzioni si concentra su due priorità: innalzare la soglia di defiscalizzazione dei buoni pasto e semplificare le regole di accesso al welfare per le PMI, oggi ancora in larga parte escluse.»

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