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Ricevute fiscali e scontrini, nessuna sanatoria: cos'è il ravvedimento operoso

Chi non ha trasmesso all’Agenzia delle entrate i dati di fatture e scontrini può contare sul ravvedimento operoso, preferito alla classica sanatoria. Ecco cosa è e cosa comporta la norma inserita nel Decreto energia

Ricevute fiscali e scontrini, nessuna sanatoria. Al via il ravvedimento operoso

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Ricevute fiscali e scontrini, nessuna sanatoria. Al via il ravvedimento operoso

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Tra le norme contenute nel Decreto energia approvato dal Consiglio dei ministri il 25 settembre ce n’è una per commercianti e professionisti che non hanno provveduto a inviare al Fisco i dati relativi a ricevute fiscali e scontrini.

La sanatoria prevista in un primo momento non ci sarà, decade quindi la possibilità di ridurre fino a un diciottesimo del minimo le sanzioni superiori ai 2.000 euro.

Il governo ha ritenuto più opportuno tendere una mano ai contribuenti e ha deciso di optare per un ravvedimento operoso, dando così seguito alla volontà di rendere il più armoniosi possibile i rapporti con l’erario espressa anche dalla riforma fiscale attualmente allo studio.

Fatture e scontrini, cosa prevede il ravvedimento operoso

Chi ha violato l’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle entrate i dati delle ricevute fiscali e degli scontrini può pagare il dovuto, gli interessi e la penale senza però temere la sospensione della licenza, sanzione che grava come una spada di Damocle sulla testa dei contribuenti meno ligi che commettono quattro violazioni nell’arco di cinque anni. Il ravvedimento operoso è esteso anche alle fatture e ai documenti contabili.

Una misura che, secondo il governo, scongiurerà la chiusura di oltre 50mila esercizi commerciali, soprattutto di piccole dimensioni e che – nel medesimo tempo – consentirà maggiori entrate nelle casse pubbliche.

Le violazioni già contestate e le tempistiche

Il decreto consente di ripianare le violazioni contestate entro il 31 ottobre 2023 e, a prescindere, rientrano nella possibilità del ravvedimento operoso le violazioni che vanno dal primo gennaio 20222 al 30 giugno del 2023. Il ricorso al ravvedimento dovrà essere effettuato entro il 15 dicembre 2023, ci sono ancora quindi due mesi e mezzo di tempo.

Le reazioni

Il ravvedimento operoso per le fatture e gli scontrini non piace al Pd e al Movimento cinque stelle per i quali sarebbe una misura che favorisce l’evasione fiscale.

Al contrario, un plauso arriva da Federazione Moda Italia-Confcommercio il cui presidente Giulio Felloni evidenzia gli sforzi fatti dal governo per promuovere un rapporto collaborativo con il fisco.

Il Decreto energia

Il Decreto energia si è soffermato anche sulla proroga delle misure contro il caro energia per le famiglie, sul rinnovo del bonus trasporti e sulla possibilità di usare la social card “Dedicata a te” anche per il rifornimento di carburante.

In totale si parla di un decreto dal valore di 1,3 miliardi di euro che mette le famiglie al centro delle misure adottate.

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