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Al via "Dedicata a te", social card da 380 euro per famiglie in difficoltà

Meloni: "Investiti 500 milioni". Il bonus non è cumulabile con sussidi e cassa integrazione

Al via "Dedicata a te", social card da 380 euro per famiglie in difficoltà

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«È un'iniziativa che riguarda particolarmente quel milione e 300 mila famiglie che hanno maggiori difficoltà nell'acquisto dei generi di prima necessità. Abbiamo investito 500 milioni di euro per aiutare le famiglie». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ieri ha presentato la carta «Dedicata a te», una misura prevista dalla manovra 2023.

La social card, ha spiegato il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida, ha una dotazione mensile di 382,50 euro per l'acquisto di prodotti alimentari (previsti ulteriori sconti del 15% nei negozi convenzionati con il ministero dell'Agricoltura) ed è riservata ai cittadini con certificazione Isee inferiore a 15mila euro «alla data del 12 maggio 2023». Per usufruire del bonus, ha aggiunto, «è necessario effettuare un primo pagamento con la carta assegnata entro il 15 settembre 2023». La mancata attivazione entro quella scadenza comporta la non fruibilità della carta. «Dedicata a te» potrà essere ritirata presso tutti gli uffici di Poste Italiane dal 18 luglio. Avranno priorità in graduatoria i nuclei di almeno 3 persone con componenti nati tra il 2023 e il 2009. La carta «Dedicata a te» sarà off-limits per i percettori di reddito di cittadinanza, reddito di inclusione, cassa integrazione, Naspi, Dis-coll nonché «qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà», spiega il ministero dell'Agricoltura.

«Spero che questo esperimento abbia successo e sicuramente potrà essere replicato», ha commentato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti (in foto). «Gli strumenti per contrastare l'inflazione sono diversi», non solo la politica monetaria, ha aggiunto sottolineando che «l'inflazione impatta più duramente sulle famiglie meno abbienti» e il governo ha deciso di intervenire sui due fattori dell'energia e dei beni alimentari. Il titolare del Tesoro ha confermato che si conta di chiudere il 2023 «con l'inflazione al 6% ma ci sono tanti fattori che non dipendono da noi» ed «è già attivo il monitoraggio sulle dinamiche dei prezzi su larga scala».

«Con questa operazione le aziende della distribuzione moderna mettono in campo uno sconto che si traduce in un investimento complessivo che può raggiungere i 75 milioni di euro, che si aggiungono ai 500 milioni di euro stanziati dal governo per l'acquisto, nei punti vendita, dei beni alimentari essenziali», ha chiosato il presidente di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli, aggiungendo che si tratta di «un impegno economico importante per il nostro settore, che opera con margini molto bassi, ma che ha visto l'adesione unanime delle nostre aziende». Il presidente dell'Anci, Antonio De Caro, ha auspicato che «questa misura diventi stabile, magari ampliando le risorse e usandole con più flessibilità , coinvolgendo i Comuni attraverso la rete dei servizi sociali, perché molte volte alcune condizioni sfuggono alle statistiche della banca dati dell'Inps». 'Critica la Cgil che ormai ha scelto lo scontro frontale con il governo. «Uno schiaffo alla dignità delle persone in condizioni di disagio e povertà: meno di un caffè al giorno dopo aver tagliato 2,7 miliardi dal contrasto alla povertà cancellando il reddito di cittadinanza», ha commentato la segretaria confederale Daniela Barbaresi.

La presidente di Adoc Anna Rea, ha invece, evidenziato come l'elevata inflazione stia mettendo «in seria difficoltà molte famiglie italiane, non solo quelle in stato di povertà con Isee basso, ma anche i cittadini medi, quelli con reddito da 30mila euro, che diventeranno i nuovi lavoratori poveri».

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