Scuola 2025/2026, caro libri e cartoleria: ecco come risparmiare

Con l’inizio delle lezioni alle porte, famiglie italiane alle prese con rincari fino al 5% tra zaini, diari e testi scolastici

Scuola 2025/2026, caro libri e cartoleria: ecco come risparmiare
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Con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico torna a farsi sentire un problema che puntualmente pesa sulle famiglie italiane: il caro scuola. Non si tratta soltanto dei libri di testo, ma anche diari, zaini e articoli di cartoleria che registrano rincari sempre più difficili da sostenere. Secondo le associazioni di categoria, quest’anno la spesa per il corredo scolastico aumenterà tra il 3 e il 5 per cento. Se per un diario si possono spendere fino a quaranta euro e per uno zaino griffato oltre duecento, il vero allarme resta quello dei libri.

La mossa dell'Antitrust

L’Antitrust ha già acceso i riflettori sull’editoria italiana, accusata di limitare la concorrenza, imporre un ricambio eccessivo di edizioni e rendere di fatto marginale il mercato dell’usato. Nonostante il calo della popolazione scolastica, che dal 2019 a oggi ha segnato un meno sette per cento, i ricavi del settore sono cresciuti del tredici per cento in dieci anni. La spesa media per studente è oggi di 580 euro alle scuole medie e di 1.250 euro alle superiori. Neppure il digitale ha portato sollievo: il 95% delle classi utilizza ancora i libri cartacei, mentre gli ebook, disponibili solo in licenza, non sono rivendibili e non rappresentano dunque una vera alternativa di risparmio.

Cartoleria sempre più cara

Anche la cartoleria contribuisce a far lievitare i conti. Secondo il Codacons, per un astuccio completo si arriva a spendere sessanta euro, mentre un diario per l’anno scolastico 2025/2026 può sfiorare quota quaranta. Per molte famiglie il ritorno a scuola si conferma così una delle spese più impegnative dell’anno, un rito che somiglia sempre più a un salasso.

Le misure messe in atto dall'esecutivo

Il governo prova a correre ai ripari. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato un aumento del fondo per l’acquisto dei libri destinato alle famiglie non abbienti, portandolo a 137 milioni di euro per il biennio 2024-2025 e a 139 milioni dal 2026. Ha inoltre proposto nuove misure da inserire nella prossima legge di bilancio e ricordato la ricostituzione della Conferenza Nazionale per il diritto allo studio, con l’obiettivo di semplificare l’accesso ai contributi. Le associazioni dei consumatori, come Cittadinanzattiva, chiedono però interventi più incisivi, tra cui l’introduzione di una detrazione fiscale per le spese scolastiche, simile a quella già prevista per le spese sanitarie, e l’ampliamento della soglia Isee per l’accesso ai fondi.

I contratti degli insegnanti

Mentre il dibattito sui libri resta caldo, la scuola italiana si trova a fare i conti anche con un altro problema irrisolto: quello del precariato. I sindacati denunciano oltre 250mila contratti a tempo determinato per insegnanti, soprattutto sul sostegno, parlando di “emergenza sociale”. Il ministero contesta questi numeri, sottolineando le oltre 50mila assunzioni avviate negli ultimi mesi e ricordando che circa la metà dei docenti precari di sostegno avrà una sorta di stabilizzazione implicita grazie alla possibilità di scelta da parte delle famiglie. Ma la frattura tra le versioni ufficiali e quelle sindacali resta aperta.

Come risparmiare

In questo quadro complesso, le famiglie cercano soluzioni concrete per ridurre il peso del caro scuola. Il mercato dell’usato, i gruppi di scambio organizzati tra studenti e le piattaforme online restano tra le vie più percorse, insieme alle promozioni di fine estate che supermercati e catene lanciano in vista di settembre.

Altre possibilità arrivano dall’acquisto di prodotti non griffati, che permettono di tagliare anche oltre cento euro a studente, e dal ricorso agli ebook laddove le scuole lo consentono. Non mancano infine i bonus e i voucher messi a disposizione da alcune Regioni, che rappresentano una boccata d’ossigeno per le famiglie più in difficoltà.

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