
Ci sono novità per quanto riguarda i soccorsi in montagna: a parti dal 2026 gli interventi del Soccorso alpino diventeranno a pagamento. La misura è stata inserita nella bozza della prossima Manovra, e se diventerà effettiva, molte cose cambieranno a partire dal prossimo anno.
Quella che può sembrare una stretta è in realtà il risultato di una scelta presa per tutelare i cittadini e il corpo del Soccorso alpino. Si legge infatti che i soccorsi saranno a pagamento in caso di dolo, colpa grave o richiesta immotivata. Nel caso sia presente una di queste tre condizioni, chi avrà chiesto aiuto dovrà versare al ministero dell'Economia una cifra stabilita. In sostanza, con questo provvedimento si mira a responsabilizzare la cittadinanza e, in particolare, gli amanti della montagna. La macchina del Soccorso alpino ha dei costi, eppure non è infrequente che giungano richieste d'intervento davvero immotivate - si pensi a coloro che chiamano perché, raggiunta una cima, non vogliono fare il percorso inverso e vogliono risparmiare tempo - che tolgono risorse che potrebbero essere impiegate altrove.
A quanto pare gli interventi a bordo nave o via aereo sono ancora esclusi dal provvedimento, che è stato al momento applicato solo alle operazioni terrestri. In questo modo, dunque, si spera di dare un freno a certi comportamenti imprudenti. Per fare un esempio, una volta entrata in vigore la norma, chi salirà in montagna senza attrezzatura adeguata e chiamerà l'aiuto del Soccorso alpino, sarà certamente aiutato, ma poi dovrà pagare un rimborso spese in caso di dolo o colpa grave.
Il tariffario sarà stabilito dal ministero dell'Economia.
Come si legge nella bozza, si dovrà pagare "in relazione alle diverse voci di costo, su base oraria o forfettaria in relazione ai costi del personale, dei mezzi, del carburante e delle attrezzature necessarie, nonché le necessarie disposizioni attuative ed applicative". I costi da sostenere saranno stabiliti "sulla base degli indici Istat rilevati al 31 dicembre dell'anno precedente".