Stipendi, 100 euro in più a settembre: ecco a chi spettano

Un incremento di 100 euro in busta paga per circa 270mila lavoratori del settore bancario: ecco cosa prevede l'accordo stipulato a novembre

Stipendi, 100 euro in più a settembre: ecco a chi spettano
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Ottime notizie per una determinata categoria di lavoratori che a settembre si ritroverà 100 euro in busta paga con stipendi più corposi: si tratta di circa 270mila dipendenti del settore bancario in base all'accordo stipulato tra Abi (Associazione Bancaria Italiana), Intesa SanPaolo e le Organizzazioni Sindacali (FABI, First CISL, Fisac, CIGL, UILCA, Unisin) siglato a novembre 2023 e valido fino a marzo 2026.

Gli scaglioni previsti

In realtà, l'aumento complessivo è di 435 euro distribuito su quattro quote: la prima tranche è già stata versata a dicembre (250 euro), 100 euro saranno versate a settembre 2024 per poi chiudere con 50 euro nel giugno 2025 e 35 euro nel mese di marzo 2026. In pratica, nell'arco di tempo che va da dicembre 2023 a settembre 2024 i lavoratori del settore bancario interessati dall'aumento stipendio avranno ricevuto più dell'80% della quota complessiva.

Come ricordato dal Messaggero, questo aumento ha effetti evidenti anche sulle tredicesime e ridistribuisce così gli stipendi: poco più di cinquemila euro per i dirigenti di quarto livello entro marzo 2026 (quando sarà completato l'aumento di 435 euro), il terzo quadro direttivo passerà invece a quasi 4.400 euro, il quadro direttivo di secondo livello riceverà quasi quattromila euro mentre il primo livello raggiungerà la cifra di 3.743 euro.

Il nuovo contratto

"L’accordo è stato raggiunto dopo una lunga trattativa e un serrato confronto fra tutte le parti, a testimonianza della centralità del contratto nazionale e delle relazioni sindacali, prevedendo il riconoscimento della parte economica già con la corresponsione della retribuzione del mese di dicembre, unitamente agli arretrati dal mese di luglio 2023", si legge sul documento dell'Abi dello scorso mese di novembre. Oltre agli aumenti sopra menzionati, un'importante novità riguarda le ore lavorative settimanali che si riducono di mezz'ora: da 37,5 a 37 ore con la stessa retribuzione. La riduzione dell'orario è già in atto visto che è iniziato il 1° luglio 2024: di contro aumentano le ore di formazione (retribuita) che passano da otto a 13.

Nel nuovo contratto, infine, si parla della centralità della persona e sostenibilità con il "rafforzamento degli investimenti formativi delle persone funzionali al loro sviluppo professionale e personale e come elemento di sostegno all’occupazione; maggiore sinergia tra Foc e Fondo di solidarietà per un migliore utilizzo delle risorse per l’occupazione in particolare di giovani, donne e al Sud".

C'è anche la novità che riguarda la "staffetta generazionale" con una maggiore incusione dei giovani come "ricambio" ai senior: tra gli altri punti, poi, anche l'impegno per impedire la violenza sulle donne con la proroga sul protocollo che riguarda la sospensione dei mutui.

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