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Tari: scadenza, cosa succede se non si paga e novità 2023

Tassa sui rifiuti, cosa è e come si paga. Novità per l'imposta relativa al 2023 previste da Arera

Tari: scadenza, cosa succede se non si paga e novità 2023
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Si prevedono novità per la Tari 2023, specialmente in ottica del difficile periodo economico che interessa l'Italia. Già da questa estate si è cominciato a parlare di nuove regole per i Comuni e più rate per i cittadini per dividere i pagamenti.

Cos'è la Tari

Con l'acronimo Tari si intende la Tassa sui rifiuti. Introdotta con la legge di stabilità per il 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147) per sostituire la vecchia Tares, è il tributo versato dai cittadini ai Comuni per finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Come si calcola

Il calcolo della Tari si basa sulla quantità di rifiuti prodotti e il numero dei componenti di un nucleo familiare. Al calcolo va aggiunta anche la superficie dell’immobile espressa in mq e il numero degli occupanti presenti all'interno nella residenza.

È poi il singolo Comune a definire le tariffe per l’importo. Sono inoltre previste riduzioni obbligatorie per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, per grave violazione della disciplina di riferimento, per interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi. In questo caso, come si legge sul portale online del Mef, la Tari è dovuta nella misura massima del 20%.
In genere, è il Comune a effettuare il calcolo della Tari sui rifiuti, per poi inviare a casa del cittadino il bollettino precompilato da pagare.

Quando arriva

Le scadenze della Tari variano a seconda del Comune, ma in generale si ripartiscono in tre tranche: un primo acconto entro la fine di aprile, poi un secondo pagamento entro la fine di luglio, infine il saldo entro la fine dell’anno.

Giusto per fare un esempio, a Milano il pagamento avviene in quattro rate, divise da settembre fino alla fine dell'anno, mentre a Roma le rate sono due, una inviata a fine settembre, l'altra da pagare entro la fine dell'anno.

Come si paga

Per pagare l'imposta vengono ulizziati i bollettini postali precompilati inviati dai Comuni. Un'altra modalità è il modello F24, inserendo i dati personali del contribuente e i codici del tributo e dell'importo da versare. Il modello F24 deve poi essere presentato in un ufficio postale o in un istituto di credito.

Cosa succede se si paga in ritardo

Pagare in ritardo la tassa sui rifiuti comporta una sanzione, anche se vi è la possibilità di ricorrere la ravvedimento operoso. L'entità della sanzione, dunque, dipende dalla data in cui si procede con il pagamento. In genere la sanzione è pari al 30% della tassa. La sanzione, in genere, viene ridotta della metà se il versamento avviene entro 90 giorni (15 euro), e di 1/15 (1 euro) nel caso in cui il pagamento venga effettuato entro 15 giorni.

Conseguenze più gravi nel caso in cui la Tari non venga pagata del tutto. Sotto i 30mila euro si parla di illecito tributario e si va incontro a serie sanzioni. Superati i 30mila euro scatta il reato di evasione fiscale.

Tari 2023 quali sono le novità

Per l'anno 2023, come abbiamo anticipato, si prevedono delle novità per i Comuni. Dal prossimo 1 gennaio, infatti, entreranno in vigore nuove disposizioni previste da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

I Comuni, in primis, saranno chiamati a garantire regolarità e continuità del servizio ai cittadini, oltre ad introdurre nuove modalità e periodicità di pagamento, rateizzazione e rimborso.

Occhio di riguardo, inoltre, alla difficile situazione economica di questo periodo, con le famiglie sempre più in difficoltà col pagamento dei tributi. Arera, a tal proposito, prevede un piano straordinario di dilazione. Dovranno essere i Comuni a garantire al cittadino una maggiore possibilità di rateizzazione in caso di rate di importo minimo pari a 100 euro, o che superano del 30% il valore medio degli ultimi due anni.

Non finisce qui. Per la Tari 2023 è inoltre previsto che, in caso di importi errati o reclami, il cittadino riceva risposta entro 30 giorni lavorativi.

Eventuali rimborsi devono essere effettauti entro 120 giorni.

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