Tasse 2025, cosa cambia con il decreto fiscale per lavoratori dipendenti e autonomi

Nel testo sono incluse anche misure di semplificazione per la determinazione dei redditi da lavoro autonomo

Tasse 2025, cosa cambia con il decreto fiscale per lavoratori dipendenti e autonomi
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Nel testo del decreto legge approvato in Consiglio dei ministri nella giornata di ieri, giovedì 12 giugno, sono state inserite una serie di urgenti disposizioni di natura fiscale per i lavoratori dipendenti e autonomi.

Tra di esse spiccano quelle volte a semplificare la determinazione dei redditi da lavoro autonomo, come ad esempio quella che affronta la delicata questione della deducibilità delle spese di viaggio sostenute dal lavoratore all'estero, vitto e alloggio inclusi, anche nel caso in cui siano pagate con mezzi non tracciabili. Al contrario, così come accade per le imprese, per poter risultare deducibili le spese di rappresentanza vanno obbligatoriamente sostenute con strumenti di pagamento tracciabili sia in Italia che all'estero.

Di sicuro uno degli scogli più grandi per quanto riguarda l'ultima finanziaria dal punto di vista applicativo era proprio la tracciabilità delle spese di trasferta. Così tanto che sia le aziende che gli stessi professionisti avevano chiesto dei chiarimenti fin dall'entrata in vigore a inizio anno del nuovo obbligo di tracciabilità.

Sulla base di quanto determinato dalla legge di Bilancio, per quanto concerne il pagamento delle spese di trasporto e di vitto, è applicata una duplice stangata fiscale, dal momento che colpisce tanto il lavoratore quanto la ditta. Il primo "subisce" la tassazione del rimborso delle spese sostenute in trasferta, la seconda l'indeducibilità dei costi rimborsati ai suoi dipendenti.

Da ciò si comprende il motivo per cui sia stato chiesto all'esecutivo di intervenire, anche perché non viene fatto alcun distinguo tra le spese sostenute all'estero e quelle effettuate sul territorio nazionale. Qui si origina l'incongruenza, essendo nata tale norma essenzialmente come misura di prevenzione contro l'evasione fiscale che si prefigge l'obiettivo di mettere dei paletti ai beneficiari dei pagamenti facendo emergere il reddito imponibile di coloro i quali hanno l'abitudine di incassare i contanti non dichiarandoli.

Le novità introdotte nel decreto fiscale tracciano quindi un solco, applicando l'obbligo di tracciabilità limitatamente alle spese di trasferta sostenute entro i confini nazionali, senza considerare il fatto che tale ridefinizione era divenuta necessaria anche per amalgamare tali norme con quelle di tassazione del lavoro autonomo approvate tramite il Decreto legislativo Irpef-Ires.

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