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Pasqua 2023, arriva la stangata sulle vacanze

Prezzi alle stelle per le vacanze 2023, e un primo assaggio arriva col ponte di Pasqua: ecco tutte le cifre

Pasqua 2023, arriva la stangata sulle vacanze

Come era stato già annunciato, inflazione e caro prezzi inciderà anche sui costi delle vacanze 2023. E si inizia già dal ponte di Pasqua, domenica 9 aprile, con cifre decisamente al rialzo.

Sono saliti i prezzi dei voli aerei, degli alberghi, l'imposta di soggiorno, così come la tassa di sbarco su alcune isole. Con simili condizioni, siamo ben lontanti dai costi registrati nel 2022. Peggio ancora, purtroppo, quando andiamo a guardare i prezzi per le vacanze estive: un vero salasso per le tasche degli italiani.

Costi alle stelle

In media, per questo ponte di Pasqua, (dall'8 ale 10 aprile) ciascuna famiglia spenderà intorno alle 500 euro in più, non poco per certi nuclei familiari.

Secondo gli ultimi dati riportati da Il Messaggero, i costi degli alberghi sono aumentati del 30% e i voli aerei tra il 5 e il 10%. Ci sono Regioni, come Sicilia e Sardegna, che saranno molto più difficili da raggiungere. Non si risparmierà neppure scegliendo il traghetto, visto che pure la tassa di sbarco in isole come Ventotene e Ponza, ma anche altre, crescerà di 1 euro (da 4 a 5 euro). Salirà anche l'imposta di soggiorno che, come riferisce l'osservatorio di Jfc, arriverà a fruttare 678 milioni di euro (619 milioni rispetto al 2022) con un +9,5%.

Quanto costeranno le vacanze 2023

Secondo la società Compass, quest'anno il budget di spesa delle famiglie per le vacanze dovrebbe aggirarsi attorno ai 1.930 euro, ben il 25% in più rispetto allo scorso anno, con un incremento di 482 euro.

Il 36% degli italiani, si calcola, dovrà addirittura superare il tetto dei 2mila euro, arrivando a spendere cifre come 2.400 euro per visitare città d'arte come Roma e Venezia. Non andrà meglio per chi sceglierà invece Argentario o Sardegna. Persino rivolgersi a un tour operator non servirà: anche quel settore ha dovuto aumentare i costi dei pacchetti viaggio.

Pesano anche i tributi locali, dato che ai Comuni capoluogo è stata concessa la possibilità di aumentare il tributo a carico dei turisti fino a un massimo di 10 euro a persona (legge di Bilancio). L'imposta di soggiorno non è altro che un tributo locale richiesto a chi soggiorna in una struttura ricettiva presente nel territorio del Comune che sceglie di applicare questa misura. Firenze, ad esempio, ha scelto di aumentare la tassa (da 5 a 8 euro), e anche Napoli sembra muoversi nella stessa direzione.

Il risultato è che coloro che non possono permettersi simili cifre troveranno altre soluzioni, spostandosi meno e per minor tempo, e viaggiando in automobile.

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