Citylife, piano stravolto da Palazzo Marino: «Più verde e servizi»

L’assessore Masseroli: «Il vecchio progetto non sta più in piedi» La Mm5 arriverà fino al quartiere

Palazzo Marino «stravolge» Citylife. «Il vecchio progetto per noi non può più stare in piedi», virgolettato dell’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli che non lascia spazio a fraintendimenti, riferito agli azionisti impegnati a riqualificare il quartiere storico della Fiera - Generali Properties, Ras Immobiliare, Immobiliare Lombarda e Lamaro Appalti - riuniti ieri a Palazzo Marino. La «rivoluzione» nasce per le «nuove e importanti novità» che il Comune può mettere sul piatto ai privati, pretendendo in cambio più verde e servizi ai cittadini. Masseroli ha assicurato agli azionisti che l’accordo tra Comune, Mm e Progetto Porta nuova è alla stretta finale: l’ultimo tratto della linea metropolitana 5, da Porta Garibaldi a Bignami, arriverà fino a Citylife. L’annuncio che a dicembre ha portato alla firma di una variante alla convenzione si concretizzerà a breve con un atto formale. Un «fattore» non previsto quando nel 2004 la cordata vinse la gara internazionale. A questo si aggiunge ora la novità di 73mila metri quadrati - l’angolo a nord-ovest del quadrilatero del recinto fieristico - a cui Fiera Milano ha deciso di rinunciare e che sarà connesso a Citylife. La Fiera avrebbe dovuto usare l’area per funzioni espositive ma è pronta a permutarla con un’altra proprietà del Comune.
L’arrivo del metrò e uno spazio più esteso permettono di dire all’assessore che «ora il progetto va rivisitato a vantaggio della città». Il verde pubblico che nel disegno attuale si estende per circa 80mila metri quadrati «potrebbe addirittura raddoppiare. L’idea sarebbe di connettere il parco Citylife e il parco Portello, o con un giardino pensile lungo il ponte della Ghisolfa, o con una pista ciclopedonale. In tutto, compresa l’area verde più prossima del Montestella, avremmo 500mila metri quadrati di verde urbano interconnesso». Ferme le torri avveniristiche firmate da Hadid, Isozaki e Libeskind, e le aree residenziali dell’architetto Pier Paolo Maggiora, nel progetto che già conta uffici postali, negozi, servizi alle imprese, bar, ristoranti, sedi associative, il Comune chiede di inserire nuovi servizi di pubblico interesse. «Vogliamo che il progetto non sia avulso dalla città, come spesso ci viene criticato», afferma Masseroli. Palazzo Marino chiede «entro luglio un tavolo d’incontro con gli architetti per lavorare insieme sulle ipotesi del nuovo masterplan». I tempi «saranno gli stessi, la variante sarà pronta in autunno e andrà in consiglio entro fine anno». In nome dell’«interesse pubblico», conclude, «non abbiamo paura di rischiare eventuali ricorsi, anche se non credo che ce ne saranno». È sicuro che gli azionisti «saranno pronti a rilanciare al progetto, anche perché altrimenti avrebbero difficoltà a vendere». E non è escluso che anche le residenze abbiano uno sviluppo «più in verticale».
Soddisfazione da parte della cordata di Citylife, che aggiunge un potenziale di 73mila metri quadrati di parco ai circa 130mila già previsti di verde pubblico o residenziale.

Col metrò conta di «interrare» servizi e attività e risistemare in superficie le residenze di Maggiora che, nella posizione prevista, sono criticate dai residenti. I privati si sono inoltre impegnati a trovare una collocazione su area pubblica per il Museo di arte contemporanea.

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