Dentro Cl si discute sul dopo voto Carron: «Noi siamo un movimento»

È stata protagonista della campagna elettorale. Comunione e liberazione è stata in prima linea con volantinaggi a favore della Moratti nei mercati rionali e sui sagrati delle chiese di Milano. E se non sono mancate le accuse dall’interno della maggioranza, sono state mosse solo dal dubbio, subito respinto, che il governatore lombardo Formigoni, ciellino doc, e le sue ’truppè elettorali, abbiano sostenuto troppo timidamente la sindaco uscente. Non certo per difetto di militanza a favore del centro-destra o scarso impegno politico.
Ma ora, dopo le elezioni, e dopo che anche il referendum si è concluso con un risultato diverso da quello auspicato dalle diverse testate cielline dentro Cl è iniziato il periodo della riflessione. E del dibattito. Tra un’ala più militante è una più spiritualista. In queste settimane il numero uno di Cl, il sacerdote spagnolo don Julian Carron, ha invitato il movimento a riflettere sulla lezione della campagna elettorale. In uno dei periodici incontri con la «scuola di comunità», a fine maggio, più di un fedele lo ha interpellato sull’esperienza del volantinaggio prima del primo turno alle comunali. Esperienza che si è accompagnata a contestazioni deludenti e incontri sorprendenti e ha spinto alcuni ciellini a porsi delle domande circa la «incidenza storica» della propria fede. «Ma Cristo, volendo incidere sulla storia, ha sbagliato metodo creando la Chiesa invece di un partito politico?», si è allora domandato Carron. «E allo stesso modo: don Giussani ha sbagliato facendo un movimento e non un partito politico con un ordine di scuderia? Se noi non capiamo questo, penseremo sempre che sarebbe meglio fare altro, che saremmo più incidenti storicamente facendo altro». Da qui l’invito del leader di Cl a inquadrare la «vibrazione di fronte al bisogno» delle persone incontrare e la «passione per il destino di un altro fino al punto che si apre una possibilità di dialogo» all’interno di un percorso di fede.
«Se noi da queste elezioni non usciamo con questa chiarezza, non acquistiamo questa consapevolezza, poi ritorneremo inesorabilmente al vecchio schema, perché non abbiamo imparato e giudicato qualcosa di nuovo».
Sulla stessa linea anche il volantino pubblicato da Cl a conclusione delle elezioni.

Un documento che invita a guardare il dopo-elezioni con una domanda rivolta a tutti a partire dai bisogni espressi dagli elettori: «La politica - chi ha vinto, ma anche chi ha perso - sarà in grado di riconoscere questa novità di vita nel presente e di difenderla come un bene per tutti?». Il volantino ricorda che «queste elezioni sono diventate l`occasione per ascoltare, per rendersi conto di necessità e di drammi inimmaginabili, talvolta per tendere una mano e offrire un aiuto».

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