Roma Studenti di Comunione e Liberazione uniti con la sinistra contro il Pdl e soprattutto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Il nemico da annientare per la nuova alleanza è il decreto per la formazione ed il reclutamento degli insegnanti che dovrebbe essere approvato entro ottobre. La dichiarazione di guerra l’aveva lanciata dal Meeting di Rimini personalmente il fondatore della Compagnia delle Opere, Giorgio Vittadini, che aveva accusato la Gelmini di fare scelte «stataliste, in contraddizione con la natura di un governo che si dice liberale».
Vittadini aveva dato pieno sostegno all’appello lanciato dal presidente del Coordinamento Liste per il diritto allo studio (Clds), Francesco Magni, contro il decreto. Un appello rilanciato con forza ieri dall’Avvenire che ha dedicato il primo piano e l’editoriale del suo direttore Marco Tarquinio a demolire l’impianto del decreto che, denuncia il giornale, chiude le porte dell’insegnamento alle nuove generazioni. Il decreto infatti prevede l’accesso programmato al percorso abilitativo sulla base del reale fabbisogno, in modo da non creare un esercito di insegnanti abilitati ma, purtroppo, destinati alla disoccupazione. Il quotidiano dei vescovi promuove una raccolta di firme per chiedere una radicale modifica del provvedimento «liberalizzando» l’accesso al percorso formativo. Una scelta che sicuramente favorirebbe gli Atenei che organizzano corsi abilitanti. Un conto è avere accessi limitati e cento studenti in un corso, altra cosa, assai più remunerativa, è averne migliaia.
La frattura con Cl si è già ripercossa a vari livelli. Anche dentro il Consiglio nazionale degli studenti, l’organo di rappresentanza presso il ministero. Il Cnsu è presieduto da Mattia Sogaro che viene proprio dal Clds che sulla questione del reclutamento ha fatto fronte comune con la sinistra. E così ieri sul tavolo del ministro è arrivata la mozione approvata dagli studenti di Cl che hanno votato compatti con la sinistra, bocciando la mozione alternativa presentata dal rappresentanti degli studenti provenienti dalle liste di centrodestra, che invece sosteneva le scelte del ministro. E se è vero che dall’Università e dall’orientamento degli studenti si può fiutare l’aria che tira questa nuova alleanza, anche se limitata ad una questione specifica non può non impensierire il centrodestra.
Nella mozione gli studenti accusano il governo di «privilegiare i diritti acquisiti dai numerosi precari già inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e di far pagare il prezzo di scelte politiche passate solo ed esclusivamente sui giovani». Quindi dopo aver profilato conseguenze «irreparabili per il livello culturale del paese» chiede «di rendere disponibile per le lauree magistrali e per le abilitazioni all’insegnamento un numero di posti sufficiente a garantire un effettivo ricambio generazionale». Nella mozione alternativa del centrodestra bocciata si dava sostegno alla linea scelta dal ministro per porre fine «alla politica scellerata delle abilitazioni a pioggia» confermando «le corrette ed eque percentuali di ingresso già stabilite in 50 per cento per i giovani docenti e 50 per cento per i precari».
In questa battaglia la Gelmini incassa il pieno sostegno della Lega.
Il senatore Mario Pittoni, capogruppo del Carroccio in commissione Istruzione a Palazzo Madama, invita il ministro a non cedere «alle lobby dei corsi abilitanti per l’insegnamento». Pittoni avverte: «Ambienti universitari vorrebbero sfruttare le scarse possibilità economiche dei nostri ragazzi senza offrire loro alcuna prospettiva concreta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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